Le assunzioni attivate dai datori di lavoro privati nei primi dieci mesi del 2020 sono state 4.347.000, con una forte contrazione rispetto allo stesso periodo del 2019 (-31%) dovuta agli effetti dell’emergenza legata alla pandemia da Covid-19 che ha determinato la caduta della produzione e dei consumi. Il calo ha riguardato tutte le tipologie contrattuali, risultando però più accentuato per le assunzioni con contratti di lavoro a termine (somministrati, intermittenti, a tempo determinato). Le trasformazioni da tempo determinato nel periodo gennaio-ottobre 2020 sono risultate 424.000, anch’esse in flessione rispetto allo stesso periodo del 2019 (-31%; -34% per il mese di ottobre). Le cessazioni nel complesso sono state 4.657.000, in forte diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-20%).
Il saldo annualizzato, in progressiva flessione già nel corso della seconda metà del 2019, è divenuto negativo a febbraio (-28.000) ed è seccamente peggiorato a causa della caduta dell’attività produttiva conseguente all’emergenza sanitaria a marzo (-283.000) e ancor di più ad aprile (-623.000). La dinamica negativa è proseguita, seppur con un ritmo in progressivo rallentamento, raggiungendo il valore massimo a giugno (-813.000).
A luglio si è avviata un’inversione di tendenza (-761.000) proseguita nei mesi successivi. Ciò ha determinato a ottobre un saldo annualizzato pari a -662.000).
A ottobre 2020 rimangono ancora positivi, pur continuando sempre a ridursi, i saldi annualizzati dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato (+161.000) e di apprendistato (+8.000).
Il Covid-19 ha determinato anche la contrazione dei lavoratori impiegati con Contratti di Prestazione Occasionale (CPO): ad aprile essa risultava pari al -78%; nei mesi successivi si e’ progressivamente attenuata fino al -19% di ottobre (15.600 lavoratori impegnati contro 19.200 a ottobre 2019). L’importo medio mensile lordo della remunerazione effettiva risulta a ottobre pari a 252 euro, in crescita rispetto all’anno precedente.