Renzi rilancia la palla nel campo di Conte. Tocca a lui, anche dopo il passaggio al Quirinale, smussare le angolosità e riprendere il dialogo con Italia Viva per formare un nuovo governo.
È un continuo stop and go, ma stavolta lo stop sembra essere definitivo su alcuni punti.
Stop alle elezioni anticipate, stop ad alleanze di Renzi con la destra, stop al sostegno di responsabili, stop al veto di Italia Viva nei confronti di Conte.
E si profila un governo di fine legislatura con questa maggioranza con Conte alla guida ma con un programma da riscrivere, una squadra da potenziare ed una maggiore collegialità.
La conferenza stampa di Renzi non ha messo troppa benzina sul fuoco e, al di là di alcune frecciatine velenose nei confronti di Palazzo Chigi e anche della sua comunicazione, nella sostanza ha tolto argomenti a chi lo voleva annoverare tra quelli che rifiutano l’appello ai costruttori rivolto dal Presidente della Repubblica.
Ma cosa succede adesso? Renzi facendo dimettere ministre e sottosegretario di fatto chiede che si apra una ridiscussione generale, forse una crisi che però non sarà al buio.
La maggioranza rimane quella attuale, Conte non sembra in discussione anche perché Pd e 5S fanno muro su di lui e al Quirinale farebbero solo il suo nome. In caso di dimissioni, Mattarella non potrà che ridare in tempi brevissimi a Conte il mandato di riprovarci chiedendo che la maggioranza sia chiara e non raccogliticcia.
A quel punto toccherà a Conte saper condurre il gioco, dimostrare maggiore disponibilità alla collegialità, riproporsi come arbitro e non come giocatore in proprio e archiviare lo strappo delle dimissioni delle ministre renziane continuando a insistere per una maggioranza con Italia Viva e senza cercare altrove voti sparpagliati.
Ovviamente molto dipenderà anche dall’abilità del Pd e dei 5 Stelle che dovranno certificare la stabilità del loro asse ed evitare che le polemiche di Renzi abbiano ulteriori sponde.
Nel momento in cui si apre la crisi tutti devono tenere i nervi saldi, badare alla sostanza, evitare ulteriori occasioni di scontri e rilanciare questa coalizione con un programma coraggioso per i prossimi tre anni.