Svolta positiva nella trattativa tra Sindacati e Federmeccanica per il rinnovo dei contratti di lavoro dei metalmeccanici. Trattativa che si era arenata nei mesi scorsi in un duro confronto culminato con uno sciopero. Nei giorni scorsi, a sorpresa, la ripresa del dialogo alla vigilia delle festività natalizie. A darne notizia con soddisfazione è la Federazione italiana operai metalmeccanici, Fiom-Cgil.
“Per la prima volta, dall’inizio della trattativa, Federmeccanica ha manifestato la volontà di aprire un confronto per cercare su tutti i temi delle soluzioni che consentano, in tempi brevi, di arrivare alla conclusione del contratto”, rivela la segretaria nazionale della Fiom, Francesca Re David, “Federmeccanica ha annunciato che rimangono su molti punti distanze ma che, consapevoli delle difficoltà, sono pronti a trattare su tutti i punti della piattaforma, a partire dal salario dal punto di vista quantitativo e qualitativo e di ricercare le condizioni che permettano di fare un’intesa.
Gli incontri di approfondimento hanno fatto emergere delle distanze”. Da parte sua il sindacato ha sottolineato come la parte economica rimanga al centro della trattativa, tema che deve essere ancora affrontata nel merito.
“Abbiamo ribadito che il salario è il cardine di questo rinnovo contrattuale”, commenta Francesca Re David, “e deve trovare risposte adeguate nella trattativa, così come è fondamentale in questo confronto il tema dell’inquadramento.
Oggi abbiamo registrato una disponibilità che per noi deve tradursi in risposte sul salario e sull’inquadramento per arrivare ad una soluzione su tutti i temi perché vogliamo fare il contratto ma rimaniamo pronti alla mobilitazione se si renderà necessario”. Gli incontri sono stati fissati per l’inizio di gennaio in modo da stringere i tempi.
“La trattativa prosegue nei giorni 12 e 13 gennaio 2021, dopo questi incontri valuteremo”, sottolinea la segretaria generale Fiom-Cgil. Quindi le prospettive, secondo le organizzazioni sindacali ora puntano al dialogo. Le trattative si erano interrotte dopo la decisioni dei segretari nazionali di Cgil, Cisl e Uil, i sindacati dei metalmeccanici, di promuovere uno sciopero di 4 ore con presidi in tutta Italia per chiedere il rinnovo del contratto di lavoro e per l’occupazione. Un braccio di ferro innescato da una serie di dinieghi di Federmeccanica. I ritardi accumulati dalla trattativa erano stati considerati notevoli, lo sciopero tenuto nel novembre scorso cadeva ad un anno esatto dal primo incontro tra sindacati e Federmeccanica. In 12 mesi la posizione degli industriali, secondo i sindacati, non si era spostata di un centimetro. Sulla questione economica ma anche su temi che il sindacati giudicavano urgenti come sicurezza, salute e precarietà del lavoro. Capitoli importanti sui quali oggi i sindacati prevedono di arrivare ad un accordo. Tra le questioni cruciali anche i sostegni dello Stato. La polemica, in particolare con la Fiom-Cgil si era concentrata sul valore sociale del lavoro e della sua retribuzione. Le parole di critica sono state nette.
“Le imprese in molti settori della metalmeccanica non hanno perso profitti”, aveva sostenuto la Fiom durante lo svolerò di novembre, “hanno fatto innovazione e prendono una valanga di soldi spesso svincolati dall’occupazione adesso riconoscano e diano valore al lavoro delle operaie e degli operai. La tensione sociale cresce se aumentano le ingiustizie sociali. Ed è inutile negare che negli ultimi mesi le disuguaglianze sono aumentate”, sottolineava la segretaria Re David, “aggravando una situazione già compromessa dalle scelte fatte in questi anni da tutti i governi che hanno seguito la strada indicata dal mondo delle imprese che ha puntato alla precarizzazione del lavoro”.