Il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato questa settimana che le agenzie di intelligence statunitensi sono “fuori controllo”. Da tale dichiarazione si evincono i motivi della nomina di John Ratcliffe, Membro del Congresso US dal Texas, ritenendolo uomo più in linea con la politica presidenziale, quale prossimo direttore della National Intelligence in sostituzione di Dan Coats che appare allo stato, nonostante il parere contrario del Presidente ma a giudizio di autorevoli osservatori internazionali, sicuramente più adeguato all’incarico. Il Presidente, con riferimento a John Ratcliffe, ha dichiarato ai giornalisti “Penso che abbiamo bisogno di qualcuno del genere lì dentro. Abbiamo bisogno di qualcuno forte in grado di contenerli, poiché penso che ormai abbiate imparato tutti che le agenzie di intelligence sono fuori controllo”.
La mancanza di esperienza nel campo dell’Intelligence di Ratcliffe, a detta della stampa statunitense, è emersa dalle prime verifiche di rito eseguite da entrambi i principali partiti politici.
Aldilà dei commenti del Presidente sull’IC, gli esperti di sicurezza nazionale, cita la suddetta stampa, in particolar modo quelli esperti di Russia e Iran comprendono pienamente che tale nomina comporterebbe una seria minaccia alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti.
Rolf Mowatt-Larssen ha “tuonato” contro la nomina dell’atteso candidato designato dal Presidente, ravvisando una pericolosa politicizzazione dell’intelligence. Lo stesso ha twittato che “Trump ritiene che la CIA e l’FBI non possano essere considerati affidabili e debbano essere sottoposti a uno stretto (suo) controllo”.
Mowatt-Larssen è ex direttore dell’intelligence e del controspionaggio presso il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti e ha trascorso più di due decenni presso la CIA oltre ad aver preso parte e guidato le relazioni riguardanti tutte le questioni legate alla Sicurezza tra Stati Uniti e Russia. A suo autorevole parere i Russi sono molto preoccupati per l’attuale situazione e rapporti d’affari con gli USA.
Aldilà delle dichiarazioni di ”pancia”, gli esperti di sicurezza nazionale si dicono sicuri che il Presidente Trump, preoccupato dall’attuale situazione dei rapporti con Russia ed Iran, non abbia voluto offendere una delle Comunità d’Intelligence più esperte e addestrate del mondo, star indiscussa nel panorama dei Servizi Segreti mondiali. Ricordiamo tutti gli Agenti che si sono sacrificati in nome dell’ideale di libertà e Sicurezza, non solo degli Stati Uniti ma di tutto il mondo libero nelle zone più “calde” del pianeta (ndr).