VENETO – Prosegue l’impegno della Regione del Veneto nel contrasto alla povertà anche in conseguenza dell’emergenza legata alla pandemia. Su proposta dell’assessore ai Servizi Sociali, Manuela Lanzarin, la Giunta regionale ha approvato lo stanziamento di ulteriori 1.472.665,50 euro a sostegno delle famiglie in difficoltà a causa della crisi economica conseguente alla diffusione del Covid-19. Una somma che, principalmente è composta da fondi a disposizione del bilancio del Consiglio regionale (1.429.895 euro circa) e utilizzabili grazie ad una specifica legge regionale ma che, nelle restanti voci, raccoglie anche le offerte solidali messe insieme dai dipendenti della Regione con trattenute volontarie sullo stipendio e altre donazioni.
La somma deliberata – che va ad aggiungersi agli oltre 8 milioni già stanziati lo scorso aprile nell’ambito del reddito di inclusione attiva – prevede che 952.665,65 euro siano distribuiti tramite gli ambiti territoriali sociali prevalentemente a sostegno dell’abitare e della povertà educativa e 520.000 euro a favore dei 26 empori della solidarietà operanti nella regione. Ogni emporio riceverà 20.000 euro.
“Il recente incontro svolto con i rappresentanti degli ambiti sociali – spiega l’assessore Lanzarin – ha messo in evidenza le sempre più diffusa difficoltà delle famiglie non solo a sostenere le spese per bollette, affitti, mutui della casa, acquisto medicinali, ma in taluni casi anche a permettere ai figli di seguire la didattica a distanza perché privi di strumenti digitali idonei. Anche nella nostra regione si presenta, così, il rischio di problemi di povertà educativa. Il monitoraggio ci ha confermato che a fine ottobre alcuni ambiti territoriali hanno già esaurito la disponibilità del fondo di emergenza stanziato Covid-19. L’incremento deliberato consente di proseguire in questa direzione e sarà distribuito sempre per ambiti in base alla popolazione del territorio”. “La situazione attuale – prosegue Lanzarin – sta facendo emergere per molte famiglie un peggioramento del tenore di vita con un aumento di nuove vulnerabilità. Un fenomeno crescente con l’attuale emergenza sanitaria e in buona parte conseguenza anche della riduzione o della perdita del lavoro. Basti pensare che nel mese di ottobre in Veneto si è registrato un saldo occupazionale negativo di circa 11.500 posti di lavoro in meno. È indispensabile quindi intervenire tempestivamente sulle diseguaglianze economiche e sociali con ogni risorsa possibile affinché siano date risposte ai nuclei familiari in difficoltà”.
“Anche il sostegno agli empori solidali – conclude l’assessore veneto al Sociale – vuole essere un ulteriore sostegno in questa battaglia. Sono sempre di più un riferimento attivo per molte famiglie, anche con minori e anziani. Gli empori sono in prima linea nell’assicurare l’indispensabile, a cominciare in molti casi da un pasto sicuro e dignitoso”.