lunedì, 23 Dicembre, 2024
Economia

Acampora (Confcommercio Lazio): superare la crisi è possibile sostenendo le imprese. Sarà un Natale difficile ma ci sono basi per crescere. Sciopero Fiscale? Affermazione lontana anni luce dalla mission di Confcommercio

Il “Commercio è vita”, così Giovanni Acampora, presidente della Confcommercio Lazio, con una bella affermazione prova a ridare fiducia ai suoi iscritti ed ai cittadini acquirenti. Il momento è delicatissimo, la pandemia non allenta ancora la sua tenaglia, ma l’obiettivo per milioni di imprese è di non “chiudere bottega”, per farlo ci sono strategie che possono trarre in salvo famiglie e imprenditori. In questa intervista dove tra l’altro alle brusche sortite anti Governo, – è il caso dello sciopero fiscale proposto dal presidente Confcommercio Toscana -, Acampora risponde nel solco della linea tracciata dal  presidente nazionale Carlo Sangalli riconoscendosi in un percorso di coesione associativa, di impegno propositivo. Di collaborazione istituzionale.

In altri versi per Acampora l’unico obiettivo possibile è risalire la china del commercio e ridare speranza e utili alle imprese. Il futuro può essere di crescita e impegno e il presidente della Confcommercio Lazio indica una strada che se intrapresa con convinzione darà i suoi frutti.

Presidente Giovanni Acampora, Lei è da sempre vicino alla linea programmatica di Carlo Sangalli, Presidente nazionale di Confcommercio, la più grande rappresentanza d’impresa in Italia. Un parte di Confcommercio Toscana, però ha invocato lo “sciopero fiscale”  di fronte alla più grossa crisi economica generata dalla pandemia.

Giovanni Acampora, presidente della Confcommercio Lazio

Lei cosa ne pensa?
“Siamo in un periodo buio, dove tutti i dirigenti nazionali sono impegnati in prima linea, in primis, il Presidente Carlo Sangalli, ad interloquire in modo collaborativo ma anche critico con le istituzioni ed il Governo.
Vede, Mahatma Gandhi diceva che rifiutarsi di pagare le tasse è uno dei metodi più rapidi per sconfiggere un governo… ma il nostro obiettivo non è, e non potrà mai essere  questo. Siamo un’ associazione di categoria, tra le più importanti e la nostra mission è sostenere ed aiutare le imprese oggi più che mai.
Credo che le forme di proteste debbano trovare moderazione davanti al concetto di responsabilità. Abbiamo richiesto aiuti a fronte di una situazione economica grave, quindi abbiamo richiesto indennizzi adeguati per le imprese, moratorie fiscali e creditizie. Ribadisco anche la richiesta che la legge di Bilancio e piano di ripresa puntassero su investimenti necessari a rimettere in moto produttività e crescita a vantaggio di più coesione sociale. Bisogna in questo momento contenere ed evitare reazioni che vadano ad ampliare il disagio sociale, non possiamo permetterlo.
Bisogna essere lucidi e non cadere nelle provocazioni, oggi più che mai, noi che rappresentiamo le imprese dobbiamo lavorare sui tavoli istituzionali cercando di, per quanto possibile, portare al sistema imprenditoriale più risultati possibili”.

Lei chiede di reagire, puntando sulla voglia di ripartire. La crisi è evidente ed il Natale è vicino. Cosa potrebbe restituire coraggio alle imprese?
“Sarà un Natale difficile, per tutti. Abbiamo chiesto che l’ultimo decreto preveda l’esonero degli oneri fiscali per le imprese più penalizzate e indennizzi rafforzati. I consumi delle famiglie subiranno a dicembre un calo del 12% rispetto all’anno scorso, ma bisogna reagire e sarà vitale per tutti, non solo per  il commercio. La liquidità sui conti in banca continua a salire perché si ha paura di ciò che verrà. Ma sono fiducioso, nonostante tutto, perché bisogna puntare con lungimiranza e fiducia nelle proprie capacità. Noi italiani siamo  un popolo straordinario e possiamo esser capaci di reagire”.

Bisogna sostenere i consumi per aiutare gli esercizi commerciali. Quali le iniziative pensate?
“Saldi al via il 12 gennaio nel Lazio  e possibilità per i commercianti di effettuare le vendite promozionali nei 30 giorni precedenti. Il commercio è vita. Non ci può esser Natale senza un piccolo pensiero, le tradizioni come la fede restano. Bisogna aver fiducia e dare fiducia ai negozianti vicino casa e pensare ogni qualvolta si entri in un esercizio che lì ci sono dipendenti, famiglie ed un indotto. Il negozio sarà il nostro specchio, e la collaborazione e unione di forze consentiranno di riprendere, a poco a poco, fiducia”.

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