“Il modo in cui saranno spesi i soldi del Recovery fund resta in gran parte ancora sconosciuto”. È la nota dolente che la Cisl evidenzia durante l’audizione tenuta in Commissioni Riunite Bilancio della Camera dei Deputati e del Senato sul disegno di legge di bilancio per il 2021.
La Cisl ha raccolto in una corposa memoria le sue osservazioni, articolate per temi e settori, con un premessa nella quale sottolinea come il disegno di legge di bilancio approvato dal Consiglio dei ministri e oggetto dell’audizione sia solo una parte delle misure che il Governo dovrà approntare per il 2021 e per gli anni seguenti. “Risulta quindi più complicato del solito” si legge nel documento della Cisl, “dare un giudizio su di una manovra che ancora non è possibile valutare in termini complessivi.
Il modo in cui saranno spesi i soldi del Recovery fund resta in gran parte ancora sconosciuto, non essendovi finora stato al riguardo un livello sufficiente di confronto. In pratica si conosce l’entità delle risorse che potrebbero essere disponibili, fatti salva la necessità di attendere gli sviluppi del dibattito in corso a livello europeo, ma ancora non ci sono i progetti per spenderle”. Un giudizio su una manovra quindi incerta di cui si sa poco e su cui è altrettanto difficile fare previsioni.
“Anche per questo risulta difficile esprimere un giudizio su una manovra”, fa presente la Cisl, “che se da un lato deve fronteggiare una situazione di tutela immediata di imprese, lavoratori e cittadini, dall’altro è chiamata a porre le basi per una crescita del Paese che recuperi anche i ritardi accumulati nell’ultimo decennio”. La Cisl ha voluto inoltre porre l’attenzione sul rinnovo dei contratti del pubblico impiego e degli aumenti salariali dei vari settori in particolare quelli della scuola.
“Ribadita fra l’altro la richiesta di dare adeguata copertura”, conclude la Cisl, “al fabbisogno per il rinnovo dei contratti pubblici e per sostenere uno sforzo straordinario di investimento nel settore dell’istruzione e della ricerca, rilanciando anche l’obiettivo di un riallineamento ai livelli europei delle retribuzioni del personale della scuola”.