“Dobbiamo essere franchi: i dati ci dicono che le scuole non sono focolai. Poi c’è il valore della presenza”. Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel corso di un confronto con il segretario della Cgil, Maurizio Landini. “Nelle zone rosse abbiamo cercato di mantenere i presidi delle elementari e delle medie. Poi è chiaro che le scuole provocano movimentazione e per questo serve rispetto regole. I ragazzi le rispettano molto”.
Sul rafforzamento del territorio per contrastare in maniera più efficacie la pandemia ha poi spiegato: “Nel dibattito sugli eventuali nostri errori in questa emergenza di questa pandemia c’è anche una scarsa incisività sulla medicina territoriale, in pochi mesi invertire questa tendenza è difficilissimo. Soprattutto farlo in emergenza, siamo perfettamente consapevoli, con il ministro Speranza, che dobbiamo rafforzare la medicina territoriale e d’ora in poi questo errore non sarà più fatto”. Di fronte alla crescita dei ricoveri un’importanza fondamentale sarà rivestita dai: “Covid Hotel per alleggerire le strutture ospedaliere”.
Inoltre il premier ha ricordato come le scelte si fanno in base al monitoraggio settimanale. “Ci sarà l’aggiornamento dei dati della curva epidemiologica e un aggiornamento dei livelli di rischio delle regioni. Ci sarà”, ha concluso Conte, “l’indicazione per quelle regioni che meritano una nuova classificazione. Questo è un metodo assolutamente scientifico. Confido che l’Rt nazionale – che nelle ultime settimane è arrivato a 1,7 – possa essersi abbassato: vorrebbe dire che le misure che abbiamo adottato col Dpcm funzionano e allora saremmo incoraggiati a continuare su questa strada”.