“Non abbiamo voluto saltare questa edizione, nonostante il Covid”. È la promessa di Maria Cristina Piovesana, Vicepresidente di Confindustria per Ambiente, cultura e sostenibilità, per l’edizione 2020 della “XIX Settimana della Cultura d’Impresa”, che si concluderà il 20 novembre.
“Non abbiamo voluto saltare questa edizione”, spiega Maria Cristina Piovesana, “anzi, proprio la fase difficile che stiamo vivendo ci ha spinto ancora di più a realizzarla, perché è dalle imprese che potrà arrivare una ripartenza; sono le imprese, con la loro resilienza e capacità di reagire e innovare, a poter dare un futuro ai giovani”.
Per la Vicepresidente di Confindustria per Ambiente, cultura e sostenibilità, proprio l’impegno imprenditoriale può creare quel sentimento di coesione e di rilancio economico e sociale.
“È l’impresa che può rappresentare sul territorio il soggetto cardine di una comunità, diventare punto di riferimento, garantire la pace sociale, fattore importantissimo specie in questo periodo”. prosegue Maria Cristina Piovesana, nella presentazione al Sole 24 ore della iniziativa confindustriale. Al centro degli incontri anche una riflessione della storia imprenditoriale italiana, con un percorso museale.
“La collaborazione con MuseImpresa”, illustra la vicepresidente Piovesana, “porta a riflettere sul lungo percorso compiuto dalle nostre imprese, i musei raccontano la storia, ma soprattutto mettono in evidenza la forza innovativa delle imprese nelle varie fasi della storia del paese, proiettandola nel futuro. Incrocio di tradizione e innovazione”. Un messaggio lanciato ai giovani che sono il futuro ma anche i promotori e custodi delle iniziative imprenditoriali.
“Dovranno essere i giovani”, dice la Vicepresidente di Confindustria per illustrare l’edizione 2020 della XIX Settimana della Cultura d’Impresa, “a recepire la forza di questo racconto e proiettarlo in avanti, come nel Pmi day, avvicinandosi al mondo del lavoro e recependo i valori positivi dell’impresa”. Oggi di fronte alla pandemia, alle difficoltà economiche e sociali, l’impegno di Confindustria è ancora più alto e lungimirante.
“Valori ancora più importanti oggi”, conclude Maria Cristina Piovesana, “che si respira il ritorno di una spinta antindustriale. Avverto però una dicotomia tra alcuni atteggiamenti al centro, frutto della fase di disintermediazione attuata dalla politica nei confronti dei corpi intermedi, e ciò che si vive sui territori, dove l’impresa viene percepita propulsore di benessere, lavoro, pace sociale. Un motivo in più per valorizzare l’importanza della Settimana della cultura d’impresa”.