La Regione Lazio, rappresentata dall’assessore alla Mobilità Mauro Alessandri, il direttore Produzione Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane) Valerio Giovine e il direttore Territoriale Produzione Lazio RFI Vito Episcopo, hanno inaugurato ieri la nuova stazione di Marina di Cerveteri. Il rinnovo della stazione fa parte del progetto di Rete Ferroviaria Italiana per la riqualificazione di 620 stazioni in tutta Italia, che ogni giorno accolgono circa il 90% dei viaggiatori che utilizzano il treno. L’obiettivo è quello di trasformare le stazioni in veri e propri hub intermodali dotati di nuovi servizi dedicati al viaggio, e non solo, a favore di un sistema di mobilità integrata. Nel Lazio, il progetto prevede il rinnovamento di 86 stazioni, delle 165 totali, a cui si sommeranno interventi in altri scali ferroviari per l’abbattimento delle barriere architettoniche e per favorire l’accessibilità delle persone a ridotta mobilità in tutte le stazioni del territorio regionale.
L’investimento complessivo per il restyling della stazione di Marina di Cerveteri è di 6,5 milioni di euro. Per i prossimi cantieri negli scali laziali sono stati già stanziati 35 milioni di euro, da RFI e dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. La stazione è stata completamente rinnovata, con la realizzazione del nuovo atrio e della sala d’attesa per i viaggiatori, di due pensiline metalliche e dei servizi igienici. Inoltre, grazie alla ripavimentazione dei due marciapiedi e dell’atrio di stazione, sono stati realizzati percorsi per ipovedenti in tutte le aree aperte al pubblico secondo gli standard del Sistema Loges-Vet-Evolution (LVE). Completano l’opera il restyling del sottopasso e l’installazione della nuova illuminazione a led e di due nuovi ascensori.
A partire da settembre, RFI e Regione Lazio stipuleranno dei protocolli per favorire il miglioramento delle condizioni di decoro delle “stazioni impresenziate”, in cui l’introduzione di tecnologie innovative ha permesso di razionalizzare la presenza di personale ferroviario, liberando gli spazi dei fabbricati viaggiatori non più funzionai all’esercizio ferroviario. Nell’ambito di tali accordi, potranno essere avviati progetti ad uso sociale e culturale nei locali delle stazioni sfruttando il comodato d’uso gratuito degli spazi. In cambio, le associazioni e gli enti no profit che si aggiudicheranno l’utilizzo degli spazi, garantiranno la pulizia e il decoro dei locali, nonché l’apertura e chiusura al pubblico dei bagni interni alla stazione. (Italpress)