sabato, 16 Novembre, 2024
Europa

Il futuro della Brexit appeso ad un’antica carta del 1666

Nell’intricata partita sulle regole da adottare per gestire la transizione post-Brexit spunta un colpo di scena che, come nella trama di Ritorno al futuro, sembra catapultare nel passato il premier britannico Boris Johnson e il neo primo ministro belga Alexander De Croo.

Materia del contendere gli accordi internazionali sulla pesca tra Unione Europea e Regno Unito, al momento ancora al palo, ma che dalla cui riuscita dipenderà il futuro del negoziato tra il Vecchio continente e l’Isola di Sua Maestà.

Il governo britannico, da una parte, sembra intenzionato ad escludere tutti i pescatori degli Stati membri UE dalle proprie acque mentre, dall’altra, l’Unione europea cerca di mediare tale chiusura, sperando di ottenere la concessione agli stati che si affacciano nel Mar del nord di poter pescare nelle acque che furono solcate da Horatio Nelson.

Su come uscire dall’empasse ci ha pensato il 7 ottobre scorso l’ambasciatore del governo belga presso l’UE Willem van de Voorde che, probabilmente dopo una lunga nottata passata a scartabellare nei polverosi archivi della capitale, ha scovato un antico privilegio concesso nel lontano 1666 dal Re Carlo II d’Inghilterra al territorio delle Fiandre, documento che garantisce “accesso eterno” alle acque britanniche a 50 pescatori di Bruges.

Il nostro obiettivo è raggiungere un accordo negoziato“, ha precisato un portavoce del ministro fiammingo della pesca Hilde Crevits. “Ma se non raggiungiamo un accordo, potremmo invocare la carta. Risale al 1666 ma è stata confermata da un avvocato del Regno Unito nel 1820“.

La centenaria concessione, che rappresentò una dimostrazione di regia riconoscenza da parte del sovrano inglese al popolo fiammingo per essere stato ospitato a Bruges durante il suo esilio dal 1656 al 1659, sembra ancora oggi mantenere intatta la sua valenza giuridica e, per questo, è stata messa sul tavolo dal governo belga, forse per sparigliare le carte e mettere all’angolo i negoziatori britannici.

Nel frattempo il governo delle Fiandre ha provveduto all’invio di una copia della Carta al capo negoziatore Brexit dell’UE Michel Barnier. Il resto della storia – è proprio il caso di dirlo – deve essere ancora scritta.

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