In occasione della Giornata Nazionale degli Insegnanti un messaggio di gratitudine e di ammirazione va a tutti coloro che, anche al tempo di epidemia, afferrano coraggio cuore preparazione e didattica del “dare” e abbracciano le speranze e le attese degli alunni e alunne. Mai come oggi l’espressione di San Giovanni bosco è più attuale che mai “L’Educazione è cosa di Cuore”.
Non si tratta di una espressione da libro del cuore né futile e infantile sentimentalismo che avvilisce chi la pronunci a e chi ascolta. No, educare col cuore vuol dire mettere passione, credibilità e umanità in ogni parola che viene seminata nel cuore dei nostri giovani ormai ridotti al deserto più buio. Il dialogo viene sostituito dai telefonini che blindando mente e cuore e l’angoscia naviga su tutte le vie di internet. Il docente che puntualmente arriva in aula sa di dover confrontarsi con la storia, la vita, la quotidianità di ogni studente e studentessa che ha lasciato la sua abitazione (vi è chi lascia la casa famiglia, la casa alloggio, l’Istituto dove è parcheggiato a causa di violenze non scontate subite ) e arriva tra i banchi di scuola invocando con lo sguardo e la parola quell’attenzione e quel pezzo di affetto che tante volte le è stato negato. Se il silenzio, l’indifferenza e il dolore di una vita svenduta tra notti in bianco e paradisi artificiali arriva a entrare nelle ore scolastiche, il docente è chiamato prima a buttare nello sguardo dell’alunno/a quella fiducia, quella solarità che non guasta. Auguri docenti, auguri maestri, ma auguri quelli di cuore perché “L’educazione è cosa di cuore”.