“Oggi è stata scritta una pagina storica per la Sanità italiana”.
“La testimonianza di un grande senso di responsabilità”. Dichiarazioni addirittura trionfali da parte dei vertici delle associazioni Aiop e Aris, ossia le cliniche sanitarie private e quelle di istituti religiosi che ora con il sostegno del Governo – per la parte finanziaria delle Regioni con il 50% delle spese attraverso un mix di accordi economici -, hanno dato il via libera alla firma del nuovo contratto di lavoro per il personale medico e non medico. Un via libera atteso da 14 anni che nelle settimane scorse è stato al centro di un aspro confronto tra sindacati e associazioni datoriali. Ora l’ottimismo invece dilaga.
“Senso di responsabilità nei confronti di chi lavora nelle nostre strutture sanitarie, nei confronti dei nostri stessi istituti e soprattutto delle persone malate che a noi si affidano con fiducia e speranza”. Dice Padre Virginio Bebber, Presidente Nazionale dell’ARIS, commentando, il “via libera” alla ratifica dei contratti per il personale medico e quello per il personale non medico che lavorano nelle strutture associate, dato dal Consiglio Nazionale dell’Associazione riunito presso la sede romana, alla presenza di Don Massimo Angelelli, direttore dell’Ufficio Nazionale per la Pastorale della Salute della CEI, il quale ha voluto personalmente seguire, passo dopo passo, tutto il faticoso cammino per il raggiungimento dell’accordo.
Padre Bebber parla di “grande senso di responsabilità” perché “in molte realtà abbiamo compiuto un passo nel buio”, si rivela in una nota, “poiché ad oggi non tutte le regioni, e sono diverse, hanno dato seguito all’obbligo contratto in sede ministeriale e in Conferenza delle Regioni di partecipare agli oneri del rinnovo dei ccnl nella misura del 50% attraverso un mix di provvedimenti su tariffe e tetti alle prestazioni”. La speranza è che “al nostro gesto di responsabilità, anche a costo di grandi sacrifici soprattutto per quelle strutture che sono state messe in ginocchio dal dramma del Covid 19”, si ricorda nel documento, “corrisponda altrettanto senso di responsabilità da parte di chi ancora non ha dato seguito a quanto pubblicamente concordato”.
“Siamo lieti”, prosegue padre Bebber, “di aver potuto dare finalmente la giusta soddisfazione ai nostri collaboratori, medici e non medici, ma anche di aver fatto capire che la nostra non è sanità di serie b e che ha gli stessi diritti ad essere tutelata e incentivata come le strutture pubbliche. Il nostro, del resto, è un servizio che rendiamo ai cittadini, e dunque allo stato, in parità di condizioni con il pubblico in tutto e per tutto, cioè con gli stessi doveri, con gli stessi diritti, con la parità di qualifiche e agli stessi costi per il cittadino sia che scelga le nostre strutture o quelle pubbliche. Per questo ci siamo battuti per difendere le nostre strutture e con loro tanti posti di lavoro: in questo periodo di crisi gravissima molti dei nostri istituti non avrebbero mai potuto sostenere l’intero onere del rinnovo senza rischiare la definitiva chiusura”. “Ota”, puntualizza l’Aris “speriamo che le autorità istituzionali si sentano obbligate a seguire la stessa strada per portare a conclusione altri contratti per i dipendenti di altre nostre realtà, non ancora conclusi. Noi siamo pronti a fare ancora una volta la nostra parte. È però necessario che anche chi di dovere, le diverse autorità istituzionali competenti renda concreta la disponibilità ad affiancarci”.
Commenti favorevoli e positivi da parte drll’Aiop. “Oggi è stata scritta una pagina storica per la Sanità italiana. Finalmente le lavoratrici e i lavoratori della componente di diritto privato si vedono riconosciuti gli stessi diritti di quelli della componente di diritto pubblico, a conferma della piena e concreta integrazione delle due anime del Servizio Sanitario Nazionale”, fa presente Barbara Cittadini, Presidente Nazionale Aiop.
“Questo obiettivo, atteso da oltre 14 anni, è il risultato della collaborazione virtuosa tra Istituzioni e Parti sociali, che segna il percorso per la costruzione della Sanità del futuro”, ricorda Cittadini, “La presenza del Ministro Speranza, che oggi è intervenuto alla nostra Assemblea, al quale ribadisco il mio più sincero ringraziamento, istituzionale e personale, testimonia, una volta ancora, l’attenzione delle Istituzioni tutte, delle organizzazioni sindacali e delle parti datoriali nei confronti delle lavoratrici, dei lavoratori e delle imprese, che si sono impegnate nel raggiungimento di un risultato doveroso quanto complesso, soprattutto, tenendo conto del difficile momento che il Paese sta attraversando. Oltre che al Ministro della Salute, Roberto Speranza, un doveroso ringraziamento va al Presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini e a Tutti coloro che hanno consentito di raggiungere questo straordinario risultato, con grande impegno nel corso della trattativa”.
“Un impegno che ha, sempre, avuto l’obiettivo di addivenire a soluzioni politiche e legislative perché il rinnovo contrattuale si potesse concretizzare”, pone in evidenza infine Barbara Cittadini, “Desidero, però, rilevare il grande merito di tutti gli Associati, che hanno dimostrato, una volta ancora, di credere e voler investire nel Ssn, riconoscendo il contributo fondamentale degli oltre centomila lavoratori che, ogni giorno, con impegno e grande professionalità, consentono alle nostre strutture di erogare prestazioni e servizi di qualità a tutti gli italiani”.
“Auspichiamo”, conclude la presidente Aiop, “che, a fronte della responsabilità e dell’impegno dimostrati oggi, le Regioni che, ancora, non lo hanno fatto, diano seguito agli accordi di compartecipazione del 50% agli oneri del rinnovo, rendendo sostenibile il nostro investimento nell’interesse del Sistema sanitario nazionale”.