Calcoli, raffronti, ipotesi di “rimbalzo” che però non danno i risultati sperati. Le cifre dicono che ad agosto i consumi sono scesi a -8,7%. Per Confcommercio poi c’è una situazione: “drammatica per i servizi ricreativi (-61,6%), gli alberghi (-35%) e i pubblici esercizi (-26%)”. I dati negativi non migliorano anche accostandoli a quelli di settembre dove il Pil ha visto un rialzo del più 2,6% su base mensile. Un dato positivo che ha fatto ben sperare, ma se paragonato a quello dello scorso anno la differenza rimane pesante, ossia un meno 6.8%.
“Di conseguenza”, calcola la Confcommercio, “nel terzo trimestre il prodotto interno lordo crescerebbe del 10% sui tre mesi precedenti e risulterebbe in calo del 9,5% rispetto al periodo luglio-settembre 2019”. In altri versi non c’è finora da sperare in una svolta significativa. Anzi il calo sarà significativo e lo annuncia il Centro studi di Confcommercio.
Quanto ai consumi, l’Indicatore Consumi Confcommercio indica per agosto un calo dell’8,7% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. La previsione è dell’Ufficio Studi Confcommercio nell’ultimo numero di “Congiuntura Confcommercio”, che segnala che “il terzo trimestre si chiude con molte incognite. I miglioramenti produttivi e i tentativi di recupero continuano ad essere disomogenei, mentre”, osserva l’ufficio studi, “le famiglie continuano a mantenere atteggiamenti ambivalenti nei confronti del consumo”.
In difficoltà, soprattutto, molti segmenti dei servizi, in particolare le attività connesse al tempo libero, ai trasporti e al turismo. E le prospettive a breve continuano ad essere molto incerte. Le attenzioni sono legate all’andamento della pandemia, ai risvolti sull’economia che poi dipendono dalle possibili chiusure per limitare la diffusione dei contagi. Quindi previsioni che stando ai dati attuali non fanno presagire nulla di positivo. Sulle difficoltà interviene il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, con una nota apparsa sull’ultimo numero dell’analisi congiunturale dell’Ufficio Studi della Confederazione.
“Per il terzo trimestre ci attendiamo un forte rimbalzo statistico ma non ancora sufficiente per recuperare le perdite provocate dalla crisi Covid”, spiega Carlo Sangalli, “Nel 2020, infatti, si prevede una caduta del Pil di oltre 9 punti percentuali. Per rafforzare la crescita è necessario utilizzare tutte le risorse europee e superare i problemi strutturali del Paese senza dimenticare che la riforma fiscale, mai avviata, rimane una priorità”.