lunedì, 18 Novembre, 2024
Politica

Renzi e le scatole di Maalox: “Necessarie per digerire i grillini, ma rifarei tutto”

“Resteremo nella maggioranza di governo fino al 2023 ma non torneremo nel Pd”. Lo ha detto Matteo Renzi ospite a PiazzaPulita, dove ha anche spiegato le ragioni che hanno portato Italia Viva a non sostenere Michele Emiliano alle regionali di domenica in Puglia.

Renzi chiude le porte al suo ex partito accusandolo di inseguire il Movimento 5 Stelle sul terreno dell’antipolitica e del giustizialismo. Contestando soprattutto la decisione di siglare con l’ala più giustizialista dei grillini alleanze sul territorio; come in Liguria dove “non appoggeremo mai un giornalista del Fatto Quotidiano” ha ribadito l’ex premier.

Ma Renzi apre al premier Giuseppe Conte che “sento molto più vicino a me di quanto non lo sia Michele Emiliano. Perché Conte sta dalla parte dell’Europa come me, Emiliano no”. Una dichiarazione che sembra tanto un invito al premier a rompere gli indugi e a contribuire alla formazione di quel centro moderato di ispirazione macroniana, verso il quale lo stesso Conte, sempre meno in sintonia con il M5S soprattutto su Mes, riforma dei decreti sicurezza ecc.,  non ha mai nascosto una certa simpatia.

Il leader di Iv ha poi tenuto a rimarcare quello che è stato un grande sacrificio, ovvero l’accordo di governo con i grillini che restano suoi avversari. L’ex premier non nasconde di aver dovuto mandare giù “scatole di Maalox” per digerire l’intesa. “Le scatole di Maalox dell’accordo coi grillini servono a tenere l’Italia in Europa, e per questo i miei risentimenti personali valgono molto meno delle esigenze del Paese”.

Ad Enrico Mentana e ad altri ospiti in studio che lo hanno pungolato sul mancato appoggio ad Emiliano in Puglia dove domenica il Pd rischia una sconfitta, Renzi ha risposto: “Emiliano ha governato male, era impossibile per noi sostenerlo. Lui e Fitto sono le facce della stessa medaglia, due esperienze di governo fallimentari. Se devo essere onesto l’unico ad aver governato bene la Puglia è stato Nichi Vendola. Per questo fra due proposte di governo fallimentari, abbiamo scelto di presentarci da soli candidando Ivan Scalfarotto”. A chi gli fa notare però che dividendo lo schieramento di centrosinistra si favorisce la vittoria del centrodestra, il leader di Italia Viva ha replicato: “Emiliano in passato ha sostenuto le battaglie dei no-vax. Mi spiace, ma io non potrò mai stare dalla sua stessa parte”.

E ai 5 Stelle manda a dire: “In Europa grazie all’azione di questo governo l’Italia è tornata nella cabina di regia. Permettete che mi prenda il merito di aver impedito le elezioni anticipate un anno fa e i pieni poteri A Salvini. Se la Lega fosse andata al governo oggi non prenderemmo un centesimo dall’Europa. Quindi rifarei altre cento volte l’accordo con i grillini, ingoiando altre scatole di Maalox per l’interesse del Paese. Ma ai 5 Stelle dico che è finito il tempo dell’assistenzialismo e che i soldi dell’Europa non potranno essere spesi per finanziare i redditi di cittadinanza”.

Ora si attendono i risultati delle elezioni regionali e del referendum, vero banco di prova per la tenuta del governo. Tutti nella maggioranza escludono ripercussioni nazionali, ma sarà molto difficile far finta di nulla se la coalizione giallorossa dovesse uscire sconfitta. Specie in quelle regioni dove le divisioni fra alleati di governo faranno la differenza.  

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