venerdì, 15 Novembre, 2024
Editoriale

L’iniziativa. Confindustria e Inail, premio: “Imprese per la sicurezza”. 2020 impennata di morti sul lavoro per effetto Covid

Uno sforzo congiunto per ridurre incidenti e morti sul lavoro. Lo hanno intrapreso l’Inail e Confindustria. L’associazione degli industriali ha in questi giorni lanciato il Premio Imprese per la Sicurezza, una iniziativa giunta alla VII edizione realizzata con Inail e con la collaborazione tecnica dell’Associazione Premio Qualità Italia (APQI) e di Accredia, ente italiano di accreditamento.

“L’obiettivo”, scrive la Confederazione, “è diffondere la cultura della prevenzione premiando le aziende che si distinguono per l’impegno concreto e per i risultati gestionali conseguiti in materia di salute e sicurezza”.
Il Premio è rivolto a tutte le imprese, anche non aderenti a Confindustria ed è assegnato per tipologia di rischio (alto o medio-basso) e per dimensione aziendale.

Il termine ultimo per l’invio dei questionari on line (rivolgendosi a Inail o consultando il sito di Confindustria)è il 30 ottobre 2020 alle ore 14.

Le aziende che risulteranno finaliste potranno chiedere una riduzione del tasso di premio Inail, secondo le modalità disponibili sul sito www.inail.it

I dati di incidenti e morti sul lavoro sono uno dei problemi nazionali, e il 2020 si segnala per l’impennata dei decessi dovuti anche dai contagi Covid. Nei numeri resi noti dall’istituto c’è un calo di incidenti e un aumento di cadi mortali.

Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Istituto tra gennaio e luglio sono state 288.873 (-23,7% rispetto allo stesso periodo del 2019), 716 delle quali con esito mortale (+19,5%). In diminuzione le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 25.205 (-34,5%). I dati di quest’anno sono fortemente influenzati dall’emergenza Coronavirus.

Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto nei primi sette mesi di quest’anno sono state 716. “Pur nella provvisorietà dei numeri, questo dato evidenzia un aumento di 117 casi rispetto ai 599 registrati nello stesso periodo del 2019”, sottolinea l’Inail, “L’incremento è influenzato dal numero dei decessi avvenuti e protocollati al 31 luglio 2020 a causa dell’infezione da Covid-19 in ambito lavorativo”.

A livello nazionale rispetto ai primi sette mesi dell’anno scorso si registra una riduzione solo degli infortuni mortali in itinere, mentre quelli avvenuti in occasione di lavoro sono aumentati da 432 a 603. L’incremento ha riguardato la gestione Industria e servizi (da 512 a 630 denunce) e il conto Stato (da 9 a 31), mentre l’Agricoltura ha registrato 23 casi in meno, da 78 a 55.

Al 31 luglio risultano sei incidenti plurimi avvenuti nei primi sette mesi del 2020, per un totale di 12 decessi: il primo in gennaio, costato la vita a due lavoratori vittime di un incidente stradale a Grosseto, il secondo in febbraio, con due macchinisti morti nel deragliamento ferroviario avvenuto in provincia di Lodi, il terzo e il quarto in marzo, con due vittime per incidenti stradali in provincia di Torino e altre due in provincia di Bologna, il quinto in giugno, con due operai travolti dal crollo di un muro a Napoli, e l’ultimo in luglio in un cantiere edile di Roma, in cui sono deceduti due operai caduti da un ponteggio. Lo scorso anno, invece, gli incidenti plurimi avvenuti tra gennaio e luglio erano stati 12, con 24 casi mortali denunciati (20 dei quali stradali).

Dall’analisi territoriale emerge una diminuzione di 12 casi mortali nelle Isole (da 58 a 46). Il Nord-Ovest si contraddistingue, invece, per un incremento di 112 casi mortali (da 153 a 265), complice soprattutto l’aumento di 89 casi della Lombardia. Il Centro registra un aumento di otto decessi ( da 120 a 128), il Sud sette casi mortali in più (da 134 a 141) e il Nord-Est due in più (da 134 a 136).

“L’incremento rilevato nel confronto tra i primi sette mesi del 2020 e del 2019 è legato soprattutto alla componente maschile”, rivela l’Inail, “i cui casi mortali denunciati sono passati da 548 a 644 (+96 decessi), mentre quella femminile ha fatto registrare 21 casi in più, da 51 a 72”. In aumento, inoltre, le denunce di infortunio mortale dei lavoratori italiani (da 488 a 609), mentre calano quelle dei lavoratori extracomunitari (da 71 a 69) e comunitari (da 40 a 38). Dall’analisi per fasce d’età si contraddistingue per l’aumento dei decessi quella degli over 55, rispetto alla diminuzione registrata nelle altre.

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