Appresa la notizia dell’uccisione di Willy Monteiro Duarte, ragazzo assassinato a Colleferro nella notte tra il 5 e il 6 settembre, ho preso carta e penna e ho scritto quanto segue interpretando il dolore e lo sconforto di tutta la grande famiglia del Parlamento della Legalità Internazionale. Un dolore che si fa appello, che grida “Verità e Giustizia” e che va diritto al cuore di chi ancora lo lascia umano e di carne senza averlo indurito dalla roccia dell’indifferenza.
Perdonaci caro Willy se l’incoerenza umana ti ha ucciso con quella brutalità che non si addice a nessuno. Perdonaci se non hai visto un Paese che si professa ancora democratico e rispettoso, si è girato dall’altra parte preso da altri interessi che non riguardano la tua vita.
Perdonaci caro fratello Willy se ti abbiamo impacchettato una morte disumana, degna da horror, priva di sguardi di tenerezza e di consolazione. Questo mondo che viene consensualmente divorato da tutto ciò che luccica e non illumina ha deciso di morire lentamente e assassinare ogni barlume di vita, di speranza e di fraternità pura. La teatralità è già in scena. Il copione dell’ipocrisia dell’odio fine a sé stesso. dell’arrivismo è stato ingoiato da chi pensa di saperne una più del diavolo (e forse è vero, proprio così) e la meschinità umana fa da sfondo senza nessun “timor di Dio”.
Perdonaci Willy se si è troppo occupati a guardare il proprio interesse, gonfiare il proprio portafoglio (che non entrerà nella bara il giorno in cui si lascia questa terra / teatro) e gonfiare il proprio “ego”.
Perdonaci Willy se ti abbiamo dedicato qualche articolo di giornale, una veglia di preghiera (solo in qualche città di questo Paese che se non rinasce è già morto) un commento che non ti sfiora minimamente. Perdonaci se siamo i tuoi “assassini”. Non mi conforta la retorica, l’ipocrisia, l’arroganza, la meschinità, l’essere diabolici sino all’ultimo respiro.
Perdonaci Willy se non si è più umani e si fa finta di essere emancipati e progressisti. Prima di essere assassini nell’azione lo si è già nei pensieri, negli atteggiamenti nel dialogare e nell’agire.
Perdonaci Willy se qualcuno, alcuni, ti hanno tolto la vita mentre eri ancora un semplice e meraviglioso ragazzo solare. Questo mondo di mostri non ti meritava e non merita neanche oggi un commento perché di chiacchiere ne sa vendere e confezionare a fiume.
Perdonaci Willy e se puoi quando ci incontreremo lassù dove non ci saranno più nomi o figure da amare ma solo spazi per volare, voltati pure dall’altra parte e fai finta di non conoscerci. Si fallo pure, ne hai diritto, perché non meritavi di morire così.
Un abbraccio fraterno, tuo Nicolò …uno che ti porterà nel cuore come tutta la grande famiglia del Parlamento della Legalità Internazionale.