Dopo il botta e risposta dei sindacati e il loro totale disappunto contro i vertici della sanità privata, ora c’è un clima nuovo, almeno da parte delle imprese private che si mostrano disponibili a riprendere il dialogo.
La novità è che Aiop e Aris ossia le associazioni datoriali che fanno capo a imprenditori privati e istituti religiosi si appellano al ministro Speranza, sollecitando una sua mediazione, “con le Regioni per far rispettare gli impegni di compartecipazione agli oneri del rinnovo”. In altri versi Aiop e Aris, chiedono un intervento economico delle Regioni a sostegno delle loro imprese e contratti di lavoro pari al 50% dei costi contrattuali.
“Apprezziamo il lavoro svolto, fin dal primo giorno del Suo mandato, dal Ministro Speranza per sostenere il tema del rinnovo del Contratto nazionale del personale non medico della componente di diritto privato del Sistema sanitario nazionale”, scrivono Barbara Cittadini, Presidente Nazionale Aiop (Associazione Italiana Ospedalità Privata) e Padre Virginio Bebber, Presidente Aris (Associazione Religiosa Istituti Sociosanitari), “Oggi, tuttavia, siamo costretti, ancora una volta, a fare appello alla Sua fondamentale opera di mediazione per fare in modo che le Regioni, che non lo hanno ancora fatto, siglino gli accordi di compartecipazione agli oneri del rinnovo del contratto”. La proposta di Aiop e Aris in realtà è semplice chiedere alle Regioni ossia a carico dello Stato e dei cittadini di intervenire con il 50% delle spese dei nuovi contratti per i lavoratori. Cosa che per ora non è stata commentata dal ministro per la Salute, Roberto Speranza.
“Riteniamo indispensabile”, proseguono Cittadini e padre Bebber, “che le Regioni si facciano carico del 50% dei costi del rinnovo contrattuale, intervenendo contestualmente su budget e tariffe, e mantenendo così gli impegni assunti anche nei confronti del nostro personale non medico che non può e non deve più attendere per vedere garantiti i propri diritti”.
Barbara Cittadini e Padre Virginio Bebber, rilanciano così, dopo le incertezze e il ritiro dal tavolo della contrattazione, l’idea di un patto che tuteli i lavoratori. “Questo è un prerequisito fondamentale per coalizzare all’interno delle nostre Associazioni la maggioranza necessaria alla ratifica della pre-intesa firmata con le organizzazioni sindacali il 10 giugno scorso”. Ora Aiop e Aris aspettano le mosse del ministro Speranza, ma non sarà facile per i bilanci delle Regioni intervenire economicamente in favore delle imprese sanitarie private.
“È importante”, auspicano Barbara Cittadini e padre Bebber, “che il Ministro Speranza ribadisca il proprio impegno prodigandosi ulteriormente in un’opera di mediazione per invitare, anche, le altre Regioni, oltre a Lombardia, Veneto e Sicilia, a dare seguito all’impegno politico di compartecipare concretamente agli oneri del rinnovo. È necessario che tutte e 21 le Regioni trovino un accordo, ma realtà come il Lazio, la Puglia, la Toscana, la Campania e l’Emilia-Romagna, per la loro dimensione, assumono una valenza importantissima”.
Barbara Cittadini e Padre Virginio Bebber, si dicono infine pronti a trovare un accordo e alle condizioni “pattuite” con i sindacati. “Da parte nostra”, concludono Presidente Nazionale Aiop (Associazione Italiana Ospedalità Privata) e e il Presidente Aris (Associazione Religiosa Istituti Sociosanitari), “confermiamo la volontà di rinnovare il Contratto di lavoro alle condizioni pattuite. È necessario, però, che gli Assessorati alla Salute rispondano ai reiterati appelli delle nostre Sedi Regionali ad oggi rimasti inascoltati. Non possiamo permetterci di vanificare gli sforzi fatti fino ad oggi da Ministero della Salute e Conferenza delle Regioni in primis, dalle Istituzioni e da tutte le parti sociali”.