La Regione Veneto è pronta ad indire bandi per 13,7 milioni di euro a sostegno del settore vitivinicolo. Si tratta dei contributi per investimenti del Piano nazionale di sostegno al settore vitivinicolo per rimpianti di trasformazione e commercializzazione del vino per migliorare il rendimento delle imprese e la loro competitività sui mercati nazionali e internazionali.
“La novità di quest’anno – anticipa l’assessore regionale all’Agricoltura, presentando la delibera approvata oggi dalla Giunta e di prossima pubblicazione sul Bur – è la durata dei bandi, che saranno biennali: il termine ultimo per la presentazione delle domande sarà il 15 novembre 2020, ma le aziende avranno tempo per concludere e rendicontare gli interventi fino al 31 marzo 2022. Considerata la particolare fase che sta vivendo il settore e la complessità degli investimenti ci sembra un aiuto concreto ad un settore che fa da traino a tutto l’agroalimentare ‘made in Italy’”.
L’aiuto è destinato ad investimenti strutturali e per dotazioni effettuati dalle imprese che operano nel settore della trasformazione e commercializzazione del vino. L’aliquota massima di sostegno è fissato al 40% della spesa sostenuta per gli investimenti. Il contributo sarà erogato in due tranche: un anticipo pari all’80% a valere sulle risorse 2021, mentre il restante 20% sarà erogato a saldo, a valere sulle risorse 2022, nella prospettiva che la dotazione comunitaria per gli aiuti al settore vitivinicolo sia confermata anche nella prossima programmazione 2021-2027.
Come per i bandi degli anni precedenti potranno accedere ai contributi sia le aziende agricole che le imprese di trasformazione e commercializzazione, distinguendo due azioni specifiche. Il budget disponibile, pari a 13.685.957 euro, sarà ripartito equamente tra le due azioni assegnando indicativamente a ciascuna l’importo di euro 6.842.978.
Al fine di garantire il pieno utilizzo delle risorse assegnate, qualora, nell’ambito di una azione risultassero degli importi residui a seguito del finanziamento di tutte le domande ammesse, questi saranno destinati all’azione in cui i fondi stanziati risultassero insufficienti per finanziare tutte le domande ammesse.