Padre Francesco Ciccimarra, barnabita, è anche il presidente di Agidae, un’associazione fondata nell’ormai lontano 1960, con il precipuo scopo di riunire gli istituti che svolgono attività apostoliche rilevanti anche per l‘ordinamento dello Stato (Scuole, Pensionati per studenti, Case di riposo e di assistenza, Case per ferie).
Padre Francesco perché per le scuole paritarie la sfida è sempre più in alto. Lo Stato sembra non accorgersi degli sforzi che fate e della portata dei cambiamenti oggi in atto nella scuola e nei vostri istituti. Lei può spiegarci?
Questo particolare momento storico richiede una vera assunzione di responsabilità e un mutamento radicale dei comportamenti di ognuno di noi. Per far fronte ad una rivoluzione di tale portata, a cui è volto l’intero sistema scolastico, non è sufficiente il solo convincimento e le buone intenzioni di tutti gli addetti ai lavori, ma serve anche molto altro: ad esempio risorse economiche, attrezzature tecnologiche all’avanguardia, piattaforme web sicure ed efficienti e un potenziamento delle reti internet sull’intero territorio nazionale, tale da non lasciare nessun’area del territorio allo scoperto. Insomma, in poche parole, lo Stato deve rendersi consapevole della mole della sfida che stiamo affrontando e agire di conseguenza.
Come ha affermato Papa Francesco: “Questo nostro tempo richiede di vivere i problemi come sfide e non come ostacoli”.
Eppure le scuole paritarie da sempre propongono agli allievi una grande offerta didattica. Sono istituti che spesso sopperiscono a molte lacune di altri sistemi, ma hanno un trattamento non sempre equilibrato e giusto. I problemi delle scuole paritarie sono tanti ed è un bene parlarne per dare a tutti, ai cittadini, ai genitori e allievi, quella informazione diretta e libera. Padre Francesco può raccontarci cosa sta accadendo in queste settimane e perché le paritarie sono trattate un po’ come Cenerentole?
Le scuole paritarie, assieme alle scuole statali, sono le colonne portanti del Sistema Nazionale d’Istruzione. Purtroppo però per molto tempo si sono fatti discorsi ideologici su tale tema che, nonostante la Legge n. 62 del 2000 sulla parità scolastica, sono duri da superare. Questo lo dimostra anche la battaglia che abbiamo dovuto affrontare come AGIDAE al fine di far valere le nostre ragioni e i nostri diritti, che poi coincidevano con le ragioni delle scuole statali.
Padre Ciccimarra, lei da molti anni è Presidente Nazionale dell’Associazione Gestori Istituti Dipendenti dell’ Autorità Ecclesiastica. Può spiegarci come funzionano dall’interno?
La nostra è un’associazione datoriale che esiste, ormai, da ben sessant’anni, e che presiedo da oltre venticinque anni. L’AGIDAE ha da sempre tutelato tutti gli Istituti che svolgono attività apostoliche rilevanti anche per l’ordinamento dello Stato,: Scuole, Università Pontificie, Pensionati per studenti, Case di riposo, ecc., stipulando per questi settori tre Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro. Il Covid-19 ci ha ricordato quanto l’uomo sia fragile. Noi possiamo salvarci solo come comunità e non come singoli individui, e questo, per chi ha la responsabilità di governare, deve rappresentare un monito affinché le attività messe in campo tutelino gli interessi di tutti, in particolare per i più deboli che in momenti come questi sono i più penalizzati.
Padre Francesco lei è un esperto di lungo corso di sistemi scolastici e didattici. Ci può raccontare quali sono i problemi che le scuole paritarie sono costrette ad affrontare?
Le scuole paritarie sono attività private che svolgono la funzione pubblica dell’istruzione, pertanto i problemi che essi devono affrontare ogni giorno sono duplici: da un lato c’è la gestione degli istituti, la ricerca del personale docente sempre qualificato, il rapporto con gli alunni e con le loro famiglie, dall’altro c’è tutto il tema dei rapporti con lo Stato.
Sappiamo che avete oggi in corso un dialogo, forse meglio definire “trattativa” con il Ministero dell’Istruzione. Può farci un elenco dei 7 punti di ciò che vi sta più a cuore e che avete desiderio di affrontare e risolvere?
Il nostro unico obiettivo è quello di realizzare la vera parità scolastica in Italia, eliminando quindi la disparità di trattamento che tuttora persiste, tra gli studenti delle scuole statali e quelli delle paritarie e dare la possibilità a tutte le famiglie di poter scegliere liberamente la scuola migliore per i propri bambini. Per fare ciò stiamo discutendo e collaborando sia con il Governo sia più specificamente con il Ministero dell’Istruzione su vari temi come:
- misure per assicurare parità di trattamento agli alunni con disabilità, attraverso la creazione di un “Fondo straordinario per la disabilità”;
- misure per ridurre la povertà educativa e assicurare la libertà di scelta formativa per le famiglie meno abbienti, attraverso l’introduzione della “Retta scolastica di necessità”, ovvero un bonus per le famiglie più in difficoltà, affinché la scuola cattolica e paritaria non sia riservata soltanto alle famiglie economicamente in grado di pagare un retta seppure modesta.
- DAD – didattica a distanza: stiamo realizzando una nostra piattaforma on line per la didattica erogativa, che mira ad integrare la didattica in presenza, soprattutto nel caso di eventuali nuove interruzioni, anche temporanee, della scuola, o per situazioni che ne rendono impossibile la frequenza;
- contributi ordinari del Ministero dell’Istruzione: ogni anno si ripete la stessa “liturgia”, ossia ritardi inaccettabili dell’erogazione dei contributi. Ciò determina situazioni gestionali gravi, come ad es. la mancata corresponsione delle retribuzioni al personale dipendente, il versamento dei contributi previdenziali obbligatori, ecc.. La situazione si fa drammatica quando, come sta accadendo quest’anno nella Regione Lazio, ad anno scolastico già concluso, nulla è stato erogato alle scuole paritarie;
- compensazione del credito scolastico maturato nei confronti del MI per il pagamento di imposte, contributi INPS, premi INAIL e quant’altro;
- cessione del credito scolastico al fine di assicurare la necessaria tempestività nell’utilizzo delle risorse per i contributi assegnati dal MI;
- disponibilità delle aule delle scuole paritarie per le scuole statali.
Lei ha posto il problema della tenuta delle piccolissime realtà scolastiche paritarie che hanno meno di 5 dipendenti. Può spiegarci?
In occasione della crisi dovuta al COVID e alla conseguente chiusura delle scuole, anche le piccole realtà scolastiche, non avendo specifiche coperture INPS hanno potuto ugualmente beneficiare della CIGD, la Cassa Integrazione in Deroga per i periodi individuati dai provvedimenti del Governo. Si auspica che tale copertura possa protrarsi ulteriormente per evitare di creare situazioni di difficoltà insostenibili per i gestori e determinare la chiusura di tali opere educative.
In merito ai distanziamenti Covid, cosa ha chiesto il Ministero dell’Istruzione e cosa avete realizzato per la sicurezza?
Dal momento in cui abbiamo capito che pochi elementi sarebbero stati derogati, come il distanziamento di un metro, la mascherina e la misurazione della temperatura, già dal mese di aprile ci siamo attivati per mettere in sicurezza le nostre scuole. Dal Ministero dell’Istruzione ci avevano assicurato solo il sostegno economico per l’acquisto dei dispositivi di protezione individuale, cosa che puntualmente ad oggi non si è verificata; i relativi costi sono rimasti quindi a carico delle scuole e delle famiglie.
Dagli spazi e le aule avete fatto molto. Può illustrarci la situazione e cosa avete realizzato?
Ci siamo allineati alla normativa pubblica, facendo in modo che i ragazzi in classe mantenessero la distanza di un metro, predisponendo percorsi dedicati all’entrata e all’uscita, e mettendo a disposizione, lungo i vari spazi all’interno degli Istituti, dispositivi di protezione individuale per tutti, alunni, docenti e non docenti.