Che differenza c’è tra malati e contagiati? Gli asintomatici sono più dei sintomatici? Come procede la malattia e si è evoluta? Due contributi importanti alla calma e al sangue freddo arrivano da due fonti scientifiche importanti.
“Per ONESTÀ INTELLETTUALE non posso che dire che NON SAPPIAMO SE CI SARÀ UNA SECONDA ONDATA – ha aggiunto il presidente dell’Iss -, ma quello che certamente sappiamo è che NON SARÀ MAI DELLA STESSA PORTATA di quella che abbiamo dovuto affrontare alla fine di febbraio, a marzo e anche per buona parte di aprile”: a parlare così è Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di Sanità (Css), in un videomessaggio all’evento ‘Peggio di questa crisi c’è solo il dramma di sprecarla. Dialogo sulla ripartenza’ al Meeting di Rimini.
E ancora: “Una grande risposta all’emergenza coronavirus si è avuta per tutto quello che ha riguardato l’approntamento di letti nelle terapie intensive – ha sottolineato Locatelli -, per poter gestire al meglio le necessità che i cittadini che si sono ammalati di Covid-19 avevano. Quando è iniziata l’epidemia il Paese aveva poco più di 5mila posti letto nelle terapie intensive e si è arrivati ad averne 9mila e più. Per dare l’idea di quanto questa resilienza del sistema sanitario è stata cruciale, ricordiamoci che il 3 aprile più di 4mila concittadini erano ricoverati nelle terapie intensive. Quindi senza questa rimodulazione non si sarebbe potuta dare una risposta efficace”.
Ma non è l’unico contributo scientifico che tranquillizza rispetto alla virulenza del virus.
Infatti questo sarebbe mutato e meno aggressivo. Insomma quello che dicevano già a giugno autorevoli medici e virologi. A fornire supporto scientifico a questa tesi ci pensa uno studio, annunciato su un post Fb dal prof. Matteo Bassetti che scrive:
Ecco un dato che tutti aspettavamo e che alcuni di noi avevano ampiamente previsto già tre mesi fa…..
Dopo la carica virale ridotta (dimostrata dalle pubblicazioni dell’amico Massimo Clementi), ecco la dimostrazione che il SARScoV-2 è mutato.
Il lavoro scientifico in pre-print (quindi non ancora peer-reviewed) vede tra gli autori, non solo il grande Robert Gallo, scopritore del virus dell’HIV, ma anche l’italiano Massimo Ciccozzi.
La mutazione trovata nel virus sembrerebbe renderlo meno aggressivo e virulento. Ovviamente aspettiamo la pubblicazione su una prestigiosa rivista ad alto indice di impatto e anche altri studi simili. Lo studio si ferma ai primi di luglio. Sono ancora pochissimi i ceppi (nessuno in Italia) che hanno questa mutazione, ma potrebbe essere l’inizio. D’altronde viviamo in un mondo veloce e globale.
Grazie alla scienza, quella fatta di passione e ricerca. Quella vera. Quella che amo.
Ps. Oggi ci sono mille contagiati per la maggioranza asintomatici con soli tre decessi (probabilmente riferiti a contagiati dei mesi scorsi) e una riduzione dei malati gravi. Ma a nessuno interessa dirlo.
Le regole sono sempre le stesse (D-M-L), ma basta catastrofismo.
Insomma, non resta che vedere chi abbia ragione.
(Lo_Speciale)