Riccardo Mancin, di Porto Tolle (Rovigo), è il referente della Regione Veneto di “Plastic Free Onlus”. Ha iniziato a pulire le spiagge del litorale qualche anno fa. Inizialmente da solo raccoglieva rifiuti lungo la costa del Delta del Po e sugli argini del fiume Po. “Ero stanco di vedere tanti rifiuti dispersi nell’ambiente e mi sono detto che dovevo fare qualcosa – spiega -. Successivamente ho partecipato a raccolte organizzate da diverse associazioni. L’anno scorso ho deciso di organizzarne due raccolte rifiuti. Una sulla spiaggia di Boccasette e una sulla spiaggia di Barricata, le due spiagge più importanti del Comune di Porto Tolle.
Hanno partecipato quasi 300 persone”. Quest’anno ci sono le restrizioni dovute al Covid 19 per cui bisogna muoversi rispettando il regolamento. “Nonostante il periodo particolare la voglia di ripetere l’esperienza era tanta. Per cui ho organizzato la seconda edizione di “Puliamo Boccasette” – continua -. I volontari sono arrivati da tutto il Veneto e dalla vicina Emilia Romagna. A fine mattinata avevamo recuperato quasi 4 tonnellate di rifiuti, soprattutto plastica. Con rammarico, c’è da constatare che nel 70% dei casi si tratta di materiali derivanti dal settore della pesca. Infatti abbiamo raccolto reti, boe, calze di rete per mitili, polistirolo. Penso a quanto si assurdo che, coloro che dovrebbero tutelare quella che a tutti gli effetti è la loro risorsa economica primaria, siano gli stessi che inquinano maggiormente l’ambiente.
Purtroppo, la cosa frustrante, è che è veramente difficile recuperare le microplastiche, ossia i frammenti di grandezza inferiore ai 5 millimetri, i più pericolosi poiché entrano nella catena alimentare di pesce e, di conseguenza, anche della nostra. Ormai le plastiche sono presenti nei mari e negli oceani in quantità elevatissime, circa 10milioni di tonnellate, per rendere l’idea si stima che la quantità equivalga a un tir che ogni minuto riversa tutto il suo contenuto di rifiuti in acqua. Nel delta poi c’è la foce del Po, quindi molti dei rifiuti arrivano sulle spiagge proprio attraverso il Grande Fiume”. Da referente della Regione Veneto di Plastic Free Onlus, Riccardo Mancin è molto attivo e sprona i referenti delle varie Province ad organizzare eventi sui loro territori, affinché le persone possano conoscere la realtà e si possano creare i gruppi. “Così facendo – dice -, diventa più semplice trovare volontari che hanno voglia di dare il loro contributo. In ogni caso ce ne sono molti, è un trend in aumento. L’obiettivo è riuscire a coprire tutta la Regione. Al momento abbiamo una referente a Verona, una a Venezia, uno a Belluno, uno a Vicenza e uno per l’Alto Polesine. Con lui sono in stretto contatto e stiamo cercando di pianificare collaborazioni per sensibilizzare sempre più Comuni del Polesine anche se io per ovvi motivi strizzo l’occhio al mio amato Delta del Po”. Mancin spiega che le amministrazioni sono ricettive, e che la tematica ambientale è sempre più sentita a livello locale, forse perché si è giunti a un punto di non ritorno e che per questo c’è bisogno di agire. “Sono molto attivo anche a Taglio di Po, il paese dove vivo e ho creato un gruppo spontaneo chiamato “Puliamo Taglio di Po” dove ognuno può liberamente partecipare alle pulizie del paese, effettuate a cadenza regolare per ridare decoro urbano – aggiunge -.
È chiaro però che concentro molte più energie sulla causa regionale e locale di “Plastic Free”, un ruolo che mi riempie di orgoglio e di responsabilità. Voglio fare il possibile per vedere la mia terra e la mia Regione sempre più pulita, consapevole che c’è bisogno dell’aiuto di tutti. L’azione è importante, ci sono tante raccolte in programma per i prossimi mesi ma la consapevolezza e la coscienza si ottiene anche con l’educazione. Ecco perché con “Plastic Free” stiamo cercando di inserirci anche nelle scuole per insegnare ai bimbi e agli adolescenti le basi della tutela ambientale.
Oltre a questo abbiamo il progetto di incentivare l’installazione di erogatori d’acqua depurata negli edifici scolastici, al fine di evitare l’utilizzo di bottiglie di plastica. L’Italia è terza nel mondo per consumo di bottiglie in pet, 8miliardi all’anno, pazzesco. Poi c’è il progetto di donare una bandiera, un vessillo “Plastic Free” ai Comuni che incentiveranno e supporteranno i nostri progetti”. L’associazione sta anche collaborando con due centri di recupero di tartarughe marine, uno in Salento e uno a Pescara. Adottando virtualmente una tartaruga ferita e in riabilitazione donando una piccola somma si riceve un attestato e notizie sulla tartaruga, fino al rilascio in mare. Un gesto di grande umanità per dei centri importanti e per delle creature splendide, delle quali ogni anno circa 100mila sono vittime di natanti, reti e plastica ingerita. “Il sogno è quello di cambiare le persone, portandole a comprendere la gravità dei gesti che spesso compiono con troppa leggerezza, a diventare consumatori consapevoli e virtuosi, a diventare i primi difensori dell’ambiente perché l’ambiente non è nostro di diritto e non è nostro diritto calpestarlo. Ne va della nostra salute e di quella di tutte le specie viventi di questo pianeta” conclude Riccardo Mancin.