“Le nostre imprese, cosi’ come tutte quelle coinvolte nella filiera turistica, vivono una situazione drammatica senza precedenti”. Sul crollo del turismo fanno quadrato associazioni di categoria e i sindacati nel lanciare l’ennesimo Sos a sostegno delle imprese che ora sono in difficoltà e dei lavoratori che rischiano di non avere più stipendi.
“Le regole del distanziamento sociale e il drastico calo di flussi turistici, sia nazionale che estero, hanno generato perdite di fatturato insostenibili per tutti gli attori coinvolti, dalla ristorazione alle strutture ricettive, e alle agenzie di viaggio”, si legge nel documento congiunto, “Ecco perché Fipe-Confcommercio e le altre principali associazioni di categoria del settore turistico, Federalberghi, Fiavet e Faita, insieme alle sigle sindacali, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTucs, hanno deciso di fare fronte comune per chiedere al Governo il sostegno necessario a tenere in vita il comparto, finora supportato con risorse che potrebbero rivelarsi non sufficienti”. Per le Associazioni di categoria la situazione rischia di precipitare, la voce turismo ha un rilievo fondamentale e strategico nel Pil del Paese, per questo il declino economico del settore si abbatterà contro l’economia nazionale. “Le nostre imprese, così come tutte quelle coinvolte nella filiera turistica vivono una situazione drammatica senza precedenti”, afferma il presidente della Fipe-Confcommercio – Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi, Lino Enrico Stoppani, “Siamo ormai a metà luglio e lo stato di profonda crisi perdura, intaccando in maniera ormai irrecuperabile la stagione estiva. La nostra federazione, insieme alle altre associazioni e alle sigle sindacali coinvolte, non può che fare appello alle Istituzioni a cui richiedono interventi di sostegno”. Le preoccupazioni, il senso di sfiducia nel presente e nel prossimo futuro hanno così generato la richiesta di sostegni ed ammortizzatori finanziari.
“Con questo avviso comune”, sottolineano le Associazioni, “chiediamo con forza che vengano assicurate ulteriori e indispensabili risorse per il finanziamento degli ammortizzatori sociali da prorogare fino alla fine del 2020, eliminando le attuali disfunzioni, soprattutto procedurali, che ne hanno limitato la fruizione. La cassa integrazione rappresenta ancora una copertura fondamentale per tante imprese”. “Chiediamo, poi, che sia riconosciuto uno sgravio contributivo sulle nuove assunzioni nel settore e, infine”, fa presente Lino Enrico Stoppani, “che siano realizzati interventi economici e fiscali importanti per la riduzione del cuneo fiscale anche per non rischiare di disperdere preziose competenze faticosamente formate”.
“Non c’è tempo da perdere”, conclude il presidente della Fipe-Confcommercio – Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi, “gli effetti dell’emergenza sul tessuto imprenditoriale sono già gravissimi e potrebbero ancora peggiorare, mettendo a rischio la tenuta dei livelli occupazionali con centinaia di migliaia di posti di lavoro in bilico. Possiamo solo immaginare quali potrebbero essere le conseguenze in termini di costi sociali, perdita delle professionalità e calo dell’attrattività turistica del nostro Paese”.