Continua settimanalmente la drammatica conta della Coldiretti nell’elencare i danni subiti dalle imprese agricole per il maltempo. Nelle ultime ore la Confederazione ha fatto una screening che mette in evidenza come da nord a sud c’è una situazione di emergenza i cui costi sono diventati insostenibili per le imprese agricole. Alberi da frutto e vigneti sradicati, rami spezzati, campi allagati, erba dei pascoli distrutta, frutta e verdura rovinate e coltivazioni di cereali abbattute a terra con danni incalcolabili dal nord al sud del Paese nelle aziende agricole dove il lavoro di un intero anno è andato perduto. Il bilancio effettuato dalla Coldiretti sugli effetti della tempesta d’estate non lascia certo spazio all’ottimismo. Il maltempo ha improvvisamente colpito le campagne a macchia di leopardo con vento forte, trombe d’aria, temporali intensi e grandinate killer con “chicchi grossi come albicocche che hanno interessato l’intera Penisola, dalla Lombardia al Piemonte dall’Emilia Romagna alla Basilicata fino in Puglia.
In Puglia colpiti il Salento e il Tarantino dove l’improvvisa ondata di maltempo”, sottolinea la Coldiretti, “ha allagato i campi e la violenta grandinata ha provocato gravi danni su vigneti di uva da tavola e da vino, sugli agrumi e sugli ortaggi, mentre il vento forte ha spezzato i rami degli ulivi”. Stesso discorso al nord, dove sono stati duramente danneggiati, rivela la Coldiretti, “il mais ma anche l’orzo e il grano pronti per la trebbiatura e le coltivazioni di pomodori, meloni, angurie e le verdura di stagione nonché i frutteti prossimi alla raccolta. Danni”, fa presente la Confederazione, “anche negli alpeggi in alta quota come in Val Brembana in Lombardia dove per i forti temporali una coltre di ghiaccio ha distrutto i prati necessari per alimentare le mucche al pascolo”. Il pericolo maggiore sono le grandinate che in pochi secondi e in modo improvviso distraggono racconti in vaste aree agricole.
“La grandine”, precisa la Coldiretti, “è la più temuta in questa fase stagionale per i danni irreversibili che provoca alle coltivazioni nei campi. La tempesta di piena estate conferma la tendenza alla tropicalizzazione che”, considera la Coldiretti, “si manifesta con una elevata frequenza di eventi estremi con manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi”. La conta dei danni segna una impennata e secondo i cavoli della Coldiretti negli ultimi anni si può dire che di è toccato ma cifra record di 14 miliardi di euro andati dissolti con il maltempo.
“L’agricoltura”, conclude la Coldiretti, “è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con sfasamenti stagionali ed eventi estremi che hanno causato una perdita in Italia di oltre 14 miliardi di euro nel corso del decennio”.