La Bulgaria, che punta ad adottare l’euro entro il 2025, si trova alle prese con gravi difficoltà di bilancio. Secondo il ministero delle Finanze, il deficit pubblico ha superato le previsioni, mentre l’inflazione resta sopra la media europea, complicando il rispetto dei criteri di Maastricht. Il governo ha confermato che il Paese è determinato a entrare nell’Eurozona, ma ha riconosciuto “sfide significative” legate alla stabilità fiscale e alla gestione del debito. Le spese straordinarie per infrastrutture e difesa, unite a una crescita economica rallentata, hanno messo sotto pressione i conti pubblici. La Commissione europea ha già espresso preoccupazione, invitando Sofia a rafforzare le misure di contenimento della spesa e a garantire maggiore trasparenza. Alcuni analisti avvertono che la Bulgaria rischia di dover rinviare l’ingresso nell’euro, se non riuscirà a riportare il deficit sotto il 3% del PIL e a stabilizzare l’inflazione. Il premier ha ribadito che l’adozione della moneta unica resta una priorità strategica, sottolineando i benefici attesi: maggiore integrazione economica, attrazione di investimenti e riduzione dei costi di transazione. Tuttavia, l’opposizione accusa il governo di “forzare i tempi” e di non affrontare con serietà le fragilità strutturali del Paese. La popolazione appare divisa: da un lato entusiasmo per l’ingresso nell’Eurozona, dall’altro timori per l’aumento dei prezzi e la perdita di sovranità monetaria. Intanto, Sofia lavora a un nuovo pacchetto di riforme fiscali e sociali, nel tentativo di rassicurare Bruxelles e i mercati. Il percorso verso l’euro, già segnato da rinvii, si conferma dunque accidentato. La Bulgaria dovrà dimostrare di poter garantire stabilità e disciplina finanziaria per non vedere sfumare un obiettivo che rappresenta un passo cruciale nella sua integrazione europea.
Bulgaria in difficoltà di bilancio mentre si prepara ad adottare l’euro
