Le autorità iraniane hanno annunciato di aver sequestrato una nave mercantile battente bandiera dello Swaziland, accusata di trasportare carburante di contrabbando nelle acque del Golfo Persico. L’operazione è stata condotta dalla Marina dei Guardiani della Rivoluzione, che ha intercettato l’imbarcazione al largo della provincia di Hormozgan. Secondo quanto riportato dai media statali, l’equipaggio — composto da 12 persone di diverse nazionalità — è stato posto sotto custodia e la nave scortata verso il porto di Bandar Abbas per ulteriori indagini. Le autorità sostengono che a bordo siano stati trovati oltre un milione di litri di carburante, presumibilmente destinati al mercato nero regionale. Il sequestro si inserisce in una serie di operazioni simili condotte dall’Iran negli ultimi mesi, volte a contrastare il traffico illegale di petrolio e derivati. Teheran accusa “reti criminali internazionali” di alimentare il contrabbando, mentre osservatori internazionali sottolineano come tali episodi abbiano anche una valenza politica, in un contesto di tensioni crescenti con gli Stati Uniti e i Paesi del Golfo. Il governo dello Swaziland non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali, ma fonti diplomatiche parlano di “preoccupazione per la sorte dell’equipaggio” e di contatti avviati con l’ambasciata iraniana a Pretoria. Gli analisti ricordano che il controllo delle rotte energetiche nel Golfo Persico è da sempre uno strumento di pressione geopolitica. Il sequestro di una nave straniera, soprattutto con bandiera di un Paese africano non direttamente coinvolto nelle dispute regionali, rischia di ampliare il fronte delle tensioni e di complicare ulteriormente i rapporti tra Teheran e la comunità internazionale.



