“I dati Istat sull’inflazione di maggio confermano la stangata sui generi alimentari che si è abbattuta nelle ultime settimane sulle famiglie italiane”. Lo afferma il Codacons, commentando i numeri sull’inflazione.
“Se da un lato il lockdown ha determinato a maggio un tasso di inflazione negativo al -0,2%, dall’altro sono cresciuti i prezzi dei beni a più alta frequenta d’acquisto – spiega l’associazione dei consumatori -. Gli alimentari registrano i rincari più elevati con i listini cresciuti mediamente del +2,6% su base annua. Questo significa che solo per mangiare una famiglia con due figli si ritrova oggi a spendere +195 euro rispetto allo scorso anno, +145 la famiglia ‘tipo’. Si tratta di aumenti speculativi che non hanno alcuna giustificazione – denuncia il presidente Carlo Rienzi –
I prezzi sono rincarati proprio in quei settori dove si sono concentrati gli acquisti dei consumatori, e ciò nonostante nello stesso mese i listini dei carburanti abbiano subito un tracollo, con il gasolio sceso del -16,2%, calo che avrebbe dovuto ridurre i costi dei prodotti che viaggiano su gomma come gli alimentari. Attendiamo ora la pronuncia dell’Antitrust, che proprio sull’andamento dei listini al dettaglio nei mesi dell’emergenza ha aperto una apposita istruttoria a seguito di denuncia Codacons, affinché siano punite le speculazioni a danno dei consumatori”. (Italpress)