sabato, 22 Febbraio, 2025
Economia

Stati Generali dell’Economia. Si inizia con le opposizioni che sono contro. Le Associazioni di categorie ci saranno. Ecco le proposte della Confcommercio

Al via gli Stati Generali dell’economia, con la chiamata a raccolta di Associazioni di categoria, del mondo produttivo, di quello sociale ed economico, ciascuno secondo lo spirito dell’iniziativa dovrebbe dare indicazioni per il rilancio del Paese. Gli Stati Generali secondo le ultime indicazioni del premier Giuseppe Conte. dovrebbero durare fino al 21 giugno per mettere a punto quel “piano concreto” così come auspicato dalla maggioranza di Governo per far ripartire l’Italia. Le opposizione di centrodestra, in particolare Fratelli d’Italia e Lega ne resteranno fuori, mentre Forza Italia media. Tensioni anche nella maggioranza dove il lavoro del commissario per la ripartenza Vittorio Colao è considerato “buono” e le critiche “ci stanno”.

Le Associazioni di categoria invece, saggiamente più che badare alle polemiche e divisioni, hanno messo a punto i progetti da presentare come nel caso di Confcommercio proposte che sottolinea: “contribuiranno a migliorare il funzionamento del sistema paese con alcune proposte che puntino su terziario e servizi, ricerca e sviluppo, innovazione e digitalizzazione, trasporti e logistica, nella sfida di tenere insieme sostenibilità ambientale e sostenibilità economica e sociale”. “Mi auguro che gli Stati Generali siano l’avvio di un percorso di lavoro che consenta un confronto costante e strutturato sulle scelte, sulle regole, sulle politiche che occorrono per il futuro del nostro Paese”, auspica, Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, a margine dell’evento “Riparti Lombardia”, a Milano. “La ripartenza per le imprese è molto difficile e complessa” e “proprio per questo ci deve essere un’accelerazione e un potenziamento degli interventi previsti dal decreto Rilancio”, ha aggiunto, i cui “provvedimenti sono ancora purtroppo più annunciati che realizzati”. “Solo così si può garantire la tenuta sociale e la ripresa della nostra economia. Bisogna guardare avanti”, spera Sangalli, “e giocare la partita tutti insieme. È una partita difficilissima, ma quando è così il gol della crescita lo si deve fare tutti insieme”.

In generale per la Confcommercio il Paese ha, “straordinari giacimenti cui applicare questo tipo di approccio: la coesione territoriale, la risorsa cultura, la riorganizzazione delle nostre città ed il nuovo ruolo del commercio di prossimità, le aggregazioni di rete e di filiera del tessuto dell’impresa diffusa, lo sviluppo dei servizi professionali, la qualità del made in Italy e dell’italian way of life”. Una occasione quindi por portare avanti proposte e scelte concrete.

“Si apre qui l’agenda delle riforme necessarie”, scrive la Confcommercio, “Dalla revisione delle scelte in materia di restringimento dell’agibilità dei contratti a termine e del lavoro occasionale alle scelte nuove da operare per la riduzione del cuneo fiscale e contributivo sul costo del lavoro. Fino alla soluzione della questione di lungo corso della riconfigurazione della spesa sociale a vantaggio di più robuste politiche attive”.

Dalla riduzione del “cuneo burocratico” – per via di una semplificazione che sia occasione non di de-regolazione, ma di nuova regolazione orientata all’innovazione ed alla crescita – all’effettività di una “spending review” finalizzata a sospingere buoni investimenti pubblici e privati: in conoscenza, ricerca e salute; in digitalizzazione ed infrastrutture funzionali anche a processi di rigenerazione urbana coerente con le direttrici della “nuova normalità”.

Dal riordino del sistema fiscale in un’ottica di progressiva riduzione della pressione complessiva e di accorta azione selettiva di contrasto e recupero dell’evasione e dell’elusione ad un green new deal che assuma compiutamente una dimensione europea e che punti sull’impulso delle incentivazioni piuttosto che sull’intervento delle imposte ambientali in una chiave di sostenibilità non solo ambientale, ma anche economica e sociale. Fino alle scelte in materia di “web tax”.

Dalle politiche e dalle misure per “riconnettere l’Italia” del dopo COVID-19 – cercando di sospingere lo sviluppo attraverso la leva dell’accessibilità territoriale ed investendo, tra l’altro, sul decollo del modello delle Zone economiche speciali (ZES) – alla promozione della destinazione Italia e delle sue straordinarie declinazioni di una nuova socialità sostenibile, fondata sulla resilienza dei loro valori di lungo corso (identità e qualità, innovazione  e servizio).

“Resta comunque ferma”, sottolinea in conclusione la Confcommercio, “l’esigenza di mettere in campo una risposta adeguata allo straordinario impatto dell’emergenza sul sistema italiano del turismo. Adeguata e coerente con il ruolo economico e sociale che il turismo potrà e dovrà svolgere nell’Italia che verrà”.

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