“Saranno gli storici, un domani, a giudicare se quello che stiamo vivendo sia un semplice passaggio o un vero cambiamento radicale, quasi uno stravolgimento, un nuovo paradigma con cui dovremo confrontarci negli anni a venire”. Così il Segretario Generale della Coldiretti, Vincenzo Gesmundo, ha aperto i lavori del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione a Roma, sottolineando come tutti gli elementi per parlare di un processo drammatico, complesso e pieno di incognite siano ormai davanti agli occhi di tutti.
Rischio iper tecnologico
“Sono profondamente colpito da ciò che ancora non comprendiamo pienamente dell’intelligenza artificiale”, osserva, “da come invaderà la nostra vita e segnerà la quotidianità dei nostri figli e dei nostri nipoti. L’agricoltura ha compiuto passi da gigante grazie alla tecnologia, ma se questa dovesse finire nelle mani di pochissimi, rischieremmo di non avere più una tecnologia al servizio dell’uomo, bensì un uomo al servizio della tecnologia”.
Gesmundo richiama il ruolo della politica, oggi indebolita e spesso incapace di orientare e rassicurare: “Non è accettabile che sette agricoltori su dieci in Europa abbiano perso il senso del futuro. La politica deve ritrovare la fiducia della gente”. Ha infine ribadito che «una società che si chiude in visioni contrapposte smarrisce la speranza e la direzione del futuro”.
Pace e sicurezza alimentare
Il Ministro della Difesa Guido Crosetto ha aperto il confronto dedicato alla geopolitica e ai nuovi equilibri economici globali, sottolineando come i conflitti internazionali abbiano un impatto diretto sulla vita quotidiana e sull’economia reale. “Una crisi in Medio Oriente o in Ucraina non è più lontana: arriva sulle nostre tavole, nei costi dell’energia, nelle difficoltà degli agricoltori e delle famiglie”, evidenzia il Ministro.
Crosetto che sottolinea la necessità di garantire un clima di stabilità globale: “La sicurezza è come l’aria, ci accorgiamo della sua importanza solo quando manca. Un mondo più sicuro significa un mondo in cui anche chi lavora la terra può vivere meglio”.
Gli Eurobond necessari
Il Presidente della Commissione Affari Esteri e Comunitari della Camera, Giulio Tremonti, ribadisce che l’idea di una difesa europea condivisa è il primo passo verso una vera unità politica del continente. “Fa piacere che dopo vent’anni si torni a parlare di Eurobond per la difesa”, commenta, “vuol dire che le idee giuste, anche se in salita, camminano”. Tremonti ricorda le prime proposte in Parlamento europeo e ha auspicato una rinnovata cooperazione tra i Paesi membri su progetti industriali strategici come Airbus.
Tecnocrati, ruolo eccessivo
Il senatore Matteo Renzi mete in guardia sul rischio di un’Europa dominata dalla burocrazia e priva di visione politica. “Se la politica in Europa abdica di fronte alla tecnocrazia, siamo destinati a fallire”, fa presente Renzi ha evidenzia il passaggio da un mondo ordinato a un disordine globale e la necessità di recuperare il ruolo della politica nel governo della globalizzazione. “Non possiamo fermare la globalizzazione”, prosegue, “ma dobbiamo governarla, perché senza politica non si va da nessuna parte”.
Mangiare naturale
Il professor Antonio Gasbarrini, Direttore Scientifico del Policlinico Gemelli, lancia un appello per un ritorno a un’alimentazione semplice e genuina. “Dobbiamo tornare a mangiare naturale, a scegliere cibi freschi e non ultraprocessati, per migliorare la salute e prevenire le malattie croniche”, spiega.
Durante il panel, moderato da Sveva Sagramola, gli interventi di: Alfonso Pecoraro Scanio, Esmeralda Capristo e Massimiliano Ossini. Tutti concordano sull’urgenza di rafforzare l’educazione alimentare nelle scuole e di valorizzare la dieta mediterranea come modello globale. “La salute nasce a tavola, anzi nei campi”, puntualizza Coldiretti, “e la prevenzione deve partire dai bambini”.
Salvaguardare l’economia produttiva
Il diplomatico Giorgio Starace richiama l’attenzione sull’impatto economico dei conflitti e sulla necessità di tutelare l’economia reale. “L’economia produttiva non può essere sacrificata ai conflitti”, ricorda. “È responsabilità della politica europea creare condizioni di pace duratura”. Starace indica come priorità strategiche per l’Italia il Mediterraneo, i Balcani e il Medio Oriente.
Teo Luzi, Presidente di Italtel, sottolinea che l’agroalimentare è oggi un’infrastruttura strategica per la sicurezza nazionale, da proteggere al pari di reti energetiche e trasporti. Luciano Violante, Presidente di Futuri Probabili, ribadisce la necessità di una strategia di sicurezza civile che identifichi l’agricoltura tra i settori vitali per la sopravvivenza del Paese. Il panel si è concluso con un richiamo alla cooperazione tra istituzioni, imprese e cittadini per garantire pace, stabilità e sviluppo.