Apple ha chiesto ufficialmente alla Commissione Europea di abrogare o riformare radicalmente il Digital Markets Act (DMA), la normativa entrata in vigore nel 2024 con l’obiettivo di limitare il potere delle big tech e favorire la concorrenza. In una nota inviata a Bruxelles, il colosso di Cupertino ha definito il regolamento “controproducente”, accusandolo di ostacolare l’innovazione e di danneggiare l’esperienza degli utenti europei. “La legge sta compromettendo il funzionamento semplice e fluido dei nostri prodotti,” si legge nel documento. Apple sostiene che le nuove regole, che impongono l’apertura dei propri sistemi a sviluppatori terzi e l’interoperabilità con app non native, stiano rallentando l’introduzione di nuove funzionalità e mettendo a rischio la sicurezza e la privacy degli utenti. Secondo l’azienda, il DMA favorirebbe indirettamente concorrenti come Samsung e alcuni gruppi cinesi, che non sarebbero soggetti alle stesse restrizioni. “La normativa viene applicata in modo asimmetrico, penalizzando chi ha investito per creare ecosistemi innovativi,” ha dichiarato un portavoce. La Commissione Europea, che sta conducendo una revisione dell’efficacia del DMA, ha ricevuto feedback da diverse aziende e associazioni di consumatori. Apple ha proposto un “reset normativo” che metta al centro gli utenti e consenta una competizione basata sull’innovazione, non sulla redistribuzione forzata della tecnologia. La richiesta ha riacceso il dibattito tra sostenitori della regolamentazione e difensori della libertà di progettazione. Mentre alcuni eurodeputati chiedono maggiore trasparenza e accesso equo ai mercati digitali, altri temono che un eccesso di vincoli possa frenare lo sviluppo tecnologico europeo. Per ora, Bruxelles prende tempo. Ma il confronto tra regolatori e giganti tech è destinato a intensificarsi, con l’Europa al centro di una sfida globale tra controllo e innovazione.
