Un’operazione condotta dalle forze speciali statunitensi ha colpito una nave sospettata di trasportare droga al largo delle coste venezuelane, provocando la morte di tre persone e il sequestro di un ingente carico di stupefacenti. Il raid, avvenuto nella notte tra giovedì e venerdì, è stato confermato dal Comando Sud degli Stati Uniti, che ha parlato di “azione mirata contro una rete criminale transnazionale”. Secondo fonti militari, l’imbarcazione era monitorata da giorni grazie a un’operazione congiunta di intelligence tra Washington, Bogotá e autorità caraibiche. La nave, battente bandiera panamense, era diretta verso le coste della Repubblica Dominicana e trasportava oltre 2 tonnellate di cocaina pura, nascosta in compartimenti sigillati. Il blitz è stato eseguito da un’unità navale d’élite con supporto aereo. Dopo un breve scontro armato, tre membri dell’equipaggio sono rimasti uccisi, mentre altri quattro sono stati arrestati e trasferiti in una base statunitense a Porto Rico. Nessun militare americano è rimasto ferito. Il governo venezuelano, che non è stato informato preventivamente dell’operazione, ha protestato formalmente, definendo il raid “una violazione della sovranità nazionale”. Il ministro degli Esteri Yván Gil ha convocato l’ambasciatore statunitense per chiedere chiarimenti, mentre il presidente Nicolás Maduro ha accusato Washington di “agire come polizia imperiale nei Caraibi”. Gli Stati Uniti difendono l’azione come parte della lotta contro il narcotraffico, che secondo il Dipartimento di Stato “non conosce confini e minaccia la sicurezza regionale”. L’episodio rischia di riaccendere le tensioni diplomatiche tra i due Paesi, già provati da anni di sanzioni e accuse reciproche. Intanto, il carico sequestrato è stato trasferito in Florida per le analisi forensi.
