Dopo un 2024 da record, il turismo in Italia continua a mostrare segnali positivi. Secondo i dati provvisori diffusi da Istat, nel secondo trimestre del 2025 gli arrivi negli esercizi ricettivi sono aumentati dell’1,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre le presenze hanno registrato un incremento più consistente, pari al +4,7%. A sostenere la crescita è soprattutto la domanda internazionale: le presenze dei turisti stranieri sono salite del 5,9%, contro il +3% registrato dalla componente domestica. Complessivamente, i visitatori dall’estero hanno rappresentato oltre il 60% delle presenze complessive del trimestre, con picchi superiori al 62% a maggio.
L’analisi mensile mostra andamenti diversificati: aprile ha segnato un incremento dell’1,1% negli arrivi e del 6,2% nelle presenze, mentre maggio ha registrato una battuta d’arresto (-2,1% arrivi e -3% presenze). Giugno, invece, si conferma il mese più turistico del periodo, con 16,8 milioni di arrivi e 59 milioni di notti trascorse: +3,9% e +9,7% rispettivamente.
Extra-alberghiero in evidenza
Se gli alberghi hanno visto crescere le presenze del 4,3%, è il comparto extra-alberghiero a mostrare le migliori performance: +6,1% di arrivi e +5,4% di presenze. In particolare, risultano in forte aumento gli alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale (+9%), mentre i B&B segnano un calo (-4%) e il settore open air (campeggi e villaggi) resta stabile (-0,7%). Dal punto di vista territoriale, spiccano i comuni montani, che hanno visto crescere le presenze turistiche del 12%. Buona la tenuta delle località balneari (+0,7% a giugno), con segnali positivi dalla Riviera romagnola, dalla costa veneta e friulana e dall’area adriatica pugliese (Bari +20%, Vieste +10%). In controtendenza le località costiere di Toscana e Abruzzo.
Tra le città d’arte, si registrano incrementi importanti a Milano, Firenze e Bologna (tutte oltre l’8%), mentre Venezia segna una contrazione del 6,1%, segnale che conferma le difficoltà della laguna rispetto ad altre mete urbane.
Permanenza media in aumento
Infine, cresce leggermente la permanenza media dei turisti: 3,13 notti contro le 3,02 del 2024, con valori superiori sia per la clientela italiana (2,89 notti) che per quella straniera (3,31 notti).
Un quadro complessivamente positivo, dunque, che conferma la resilienza del settore e l’attrattività dell’Italia, pur con andamenti differenziati tra territori e tipologie di strutture ricettive.