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Piantedosi: “Il taser è imprescindibile, no a campagne contro le forze dell’ordine”

Dopo due morti in 24 ore il Ministro difende i Carabinieri: “Cordoglio, ma niente strumentalizzazioni”. Opposizione all’attacco
mercoledì, 20 Agosto 2025
2 minuti di lettura

Due decessi in appena ventiquattro ore dopo l’utilizzo del taser hanno riacceso il dibattito sull’uso della pistola a impulsi elettrici da parte delle forze dell’ordine. A perdere la vita sono stati un uomo in provincia di Genova, fermato dai Carabinieri dopo una lite, e un cittadino ad Olbia, morto durante un intervento anch’esso condotto con l’impiego del dispositivo. Entrambi i casi sono al vaglio della magistratura, che dovrà chiarire le circostanze degli episodi e stabilire eventuali responsabilità. Il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha espresso “profondo cordoglio per il decesso di due persone”, ma ha avvertito: “Non deve essere strumentalizzato al solo fine di portare avanti l’ennesima campagna di antipatia verso i tutori dell’ordine. L’autorità giudiziaria farà accertamenti e valutazioni ma nulla può mettere in discussione professionalità, equilibrio e impegno delle forze di polizia”.
Il titolare del Viminale ha voluto sottolineare come “nei due casi specifici si tratti di Carabinieri intervenuti in situazioni estremamente difficili e rischiose” e ha aggiunto: “Non dobbiamo portare loro rispetto solo quando sono loro stessi a rimanere vittime di queste situazioni”.
Piantedosi ha poi difeso con decisione lo strumento: “Chi, in maniera ideologica, critica l’utilizzo del taser deve tener presente che si tratta di uno strumento imprescindibile che viene fornito agli agenti proprio per evitare l’utilizzo di armi da sparo”.

Le reazioni politiche

Dalle file della maggioranza sono arrivate parole di sostegno alla linea del Ministro. Maurizio Gasparri, Presidente dei senatori di Forza Italia, ha parlato di “totale solidarietà agli esponenti delle forze dell’ordine al centro di accuse per aver usato il taser”. Secondo Gasparri, il dispositivo “è stato introdotto per contenere l’uso delle armi tradizionali e per avere esiti non letali quando si è costretti ad intervenire in maniera più determinata per evitare pericoli maggiori”. L’Eurodeputata leghista Isabella Tovaglieri ha ricordato l’episodio di Busto Arsizio, dove un intervento con il taser contro un cittadino tunisino violento è stato affiancato dall’utilizzo immediato del defibrillatore: “Grazie al taser e alla sua funzione di deterrenza in molti casi è diminuito il numero dei feriti nelle operazioni a presidio dell’ordine pubblico. Per questo sono orgogliosa di aver lottato per l’adozione di questo strumento”.
Tovaglieri ha poi replicato alle critiche di alcune voci dell’opposizione: “Vorrei ricordare all’eurodeputata Ilaria Salische il taser non è un’arma pericolosa per chi la usa correttamente, ma piuttosto uno strumento utile per difendere i nostri territori”.

L’opposizione: “Tre morti in pochi mesi, va abolito”

Di segno opposto le parole del segretario di Più Europa, Riccardo Magi, che ha ricordato: “Dopo tre morti in pochi mesi a seguito dell’uso del taser, due in appena 24 ore, Piantedosi dice che è uno strumento ‘imprescindibile’. Se fosse davvero così imprescindibile, appena riapre il Parlamento chiederemo al ministro una relazione dettagliata sull’uso e sull’abuso del taser in dotazione alle forze dell’ordine”. Magi ha aggiunto: “Davanti a questi decessi sospetti, un ministro dell’Interno che ha a cuore i diritti e lo stato di diritto sospenderebbe subito l’uso del taser e avvierebbe un’indagine. Piantedosi invece preferisce la propaganda securitaria che non assicura sicurezza ai cittadini. Il taser va abolito, punto e basta”.

Le forze dell’ordine: “Regole di ingaggio chiare”

Anche i sindacati di polizia e carabinieri hanno preso posizione, difendendo i colleghi coinvolti. La Segreteria regionale siciliana dell’Usic (Unione sindacale italiana carabinieri) ha espresso “solidarietà ai Carabinieri coinvolti” e ribadito “fiducia nel lavoro della Magistratura”. Ancora più duro il comunicato dell’Unione sindacale italiana finanzieri: “Non è più accettabile che gli appartenenti alle Forze di Polizia vivano con la paura di svolgere il proprio lavoro. Ogni volta che si interviene per fermare chi semina illegalità e violenza, ci si ritrova immediatamente sotto inchiesta. Servono regole di ingaggio chiare, che permettano a chi indossa una divisa di espletare le proprie funzioni in piena tranquillità”.

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