La Cina ha compiuto un nuovo passo verso la creazione della sua ambiziosa megacostellazione satellitare, lanciando l’ottavo lotto di satelliti del progetto Guowang, destinato a comporre una rete orbitale da ben 13.000 unità. Il lancio è avvenuto dal sito di Wenchang, sull’isola di Hainan, utilizzando il razzo Long March 5B, simbolo della crescente potenza spaziale di Pechino. Il progetto Guowang, gestito dalla società statale China SatNet, mira a fornire connessioni Internet a banda larga e bassa latenza su scala globale, con particolare attenzione alle aree rurali e remote del Paese. Ma l’obiettivo è anche strategico: competere direttamente con le reti occidentali come Starlink di SpaceX e OneWeb, rafforzando l’autonomia tecnologica cinese in un settore sempre più cruciale. Secondo le autorità, la costellazione opererà in orbita terrestre bassa (LEO), a circa 1.100 chilometri di altitudine, e sarà in grado di coprire l’intero pianeta. I satelliti, distribuiti in modo capillare, garantiranno ridondanza e resilienza, rendendo la rete difficile da neutralizzare anche in scenari di conflitto. Un dettaglio che non sfugge agli analisti militari, che vedono in Guowang anche un potenziale strumento di sorveglianza e comunicazione tattica. La Cina ha accelerato la produzione dei razzi Long March 8, capaci di lanciare fino a 22 satelliti in una sola missione, e sta costruendo nuove piattaforme di lancio per sostenere il ritmo serrato del programma. L’obiettivo è completare la costellazione entro il 2032, ma già entro il 2025 si prevede di avere centinaia di satelliti operativi. Il progetto solleva interrogativi sulla sicurezza orbitale: con decine di migliaia di oggetti in orbita, il rischio di collisioni e detriti spaziali aumenta. La mancanza di comunicazione regolare tra Cina e Stati Uniti complica il monitoraggio, alimentando le tensioni geopolitiche.
