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Videosorveglianza sul lavoro, la Uil contro la stretta sulle regole

lunedì, 11 Agosto 2025
1 minuto di lettura

In una nota la Segretaria confederale della Uil, Ivana Veronese, esprime forte preoccupazione per l’uso crescente dei sistemi di videosorveglianza nei luoghi di lavoro. Secondo la sindacalista, si profila una situazione in cui telecamere “riprendono inconsapevoli lavoratori e lavoratrici, ignari clienti e passanti”, dando l’immagine di “controlli selvaggi”. Queste parole arrivano in relazione a un disegno di legge del governo, che punta a semplificare le regole per le aziende e, secondo la Uil, rischia di allentare troppo le tutele esistenti .

Cosa cambia rispetto a oggi

Attualmente, per installare videocamere sul lavoro, le aziende devono ottenere un’autorizzazione dall’Ispettorato del lavoro o, in alternativa, un accordo con il sindacato. Questo passaggio è richiesto proprio per garantire che l’uso delle immagini sia ragionevole e tuteli i dipendenti. La proposta del governo eliminerebbe questa exigibilità: servirà solo informare i lavoratori, senza alcun confronto preventivo. 

La privacy dei lavoratori a rischio

Secondo Veronese, il disegno di legge “calpesta lo Statuto dei lavoratori e la privacy”, perché elimina il confronto con i sindacati su aspetti fondamentali: quanto si conservano le registrazioni, chi può vederle, cosa succede se vengono usate per sanzionare i dipendenti  .

I rischi evocati

Il timore è che la rimozione delle autorizzazioni apra la strada a installazioni invasive, in cui telecamere riprendono senza controllo chiunque entri nel negozio o nella fabbrica. La Uil sottolinea che l’ambiente di lavoro non può trasformarsi in una sorta di “Grande Fratello”: le persone devono essere rispettate nella loro riservatezza .

Un appello alla riflessione estiva

La Uil chiede che la pausa estiva sia occasione per tornare sul tema e rimuovere dal testo del disegno di legge la parte che riguarda la videosorveglianza. In questo modo, si eviterebbe di ridurre i diritti dei lavoratori e di passare a una normativa troppo favorevole alle aziende .

Il quadro delle regole attuali

Il principio generale, riaffermato anche dal Garante per la protezione dei dati personali, prevede che per installare sistemi di videosorveglianza in azienda si debba rispettare la privacy, informare le persone interessate, ottenere un’autorizzazione amministrativa o sindacale e limitare nel tempo la conservazione delle registrazioni .

Perché tutto questo conta

Per un cittadino che non ha competenze tecniche, è importante sapere che le regole attuali servono a garantire che le telecamere siano usate solo quando necessario, per motivi precisi, e non per sorvegliare in modo permanente. I sindacati ritengono che siano strumenti essenziali per proteggere i diritti delle persone, evitando abusi che possono avere conseguenze sulla dignità e sulla libertà individuale.

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