Un terremoto di magnitudo 8.8 ha scosso le profondità dell’Oceano Pacifico alle 8:24 ora locale, al largo della penisola russa della Kamchatka. È stato uno dei dieci più potenti mai registrati sulla Terra. La scossa ha generato un’imponente onda di tsunami che ha attraversato l’oceano a velocità supersonica, colpendo coste da Vladivostok alle Galapagos. Le Hawaii, ore dopo, hanno visto il livello del mare ritirarsi bruscamente: il segnale più temuto. Le prime onde hanno raggiunto Haleiwa, nella contea di Honolulu, con un’altezza di 1,21 metri. Il Centro di Allerta Tsunami del Pacifico ha avvertito che il pericolo potrebbe durare per oltre 24 ore. Il governatore Josh Green ha dichiarato: “Queste onde non sono normali. Possono spostare auto, abbattere alberi e causare danni letali”. Le sirene hanno suonato in tutta l’isola di Oahu, mentre il traffico si è paralizzato per l’esodo verso l’interno. I porti sono stati chiusi e i voli cancellati. Nel frattempo, in Russia, la città portuale di Severo-Kurilsk è stata inondata da onde alte fino a cinque metri. Le immagini mostrano edifici sommersi e strade trasformate in fiumi. Fortunatamente, la popolazione era stata evacuata in tempo. Anche il Giappone ha registrato onde di 1,3 metri nella prefettura di Miyagi, con oltre 900.000 persone evacuate. Il sisma ha avuto epicentro a circa 136 km dalla costa della Kamchatka, a una profondità di 20 km. Le scosse di assestamento, alcune superiori a magnitudo 7, continuano a scuotere la regione. Le autorità russe hanno dichiarato lo stato di emergenza in diverse zone, mentre il presidente USA ha invitato la popolazione a “restare forte e al sicuro”. Anche le coste della California, dell’Alaska e del Messico sono sotto allerta. Le onde, come dita d’acqua, hanno toccato Shanghai, dove oltre 280.000 persone sono state evacuate. Le Galapagos hanno sospeso tutte le attività marittime.
