Il distacco fra i giovani e la politica è divenuto nel tempo un problema sempre più crescente all’interno della nostra nazione. Un tema, quest’ultimo, che merita, sicuramente, un’attenzione particolare dato che si tratta di un serio sos che ha iniziato a verificarsi alla fine della Seconda Repubblica. Molteplici possono essere le motivazioni. Il punto sul quale possiamo essere tutti d’accordo è che ciò sia avvenuto per responsabilità del mondo politico. Sono iniziati giochi di potere che non hanno più appassionato la fascia giovanile sempre più propensa a voler ricevere risposte sui temi del lavoro, del sociale, della scuola e della ricerca.
Purtroppo ciò ha consentito ai giovani un distacco e una totale perdita di ideologia che ad oggi è, sicuramente, sfociata in malcontento che è andata ad avvantaggiare i partiti populistici. La politica non viene più vista come una istituzione capace di dialogare e infondere idee bensì in un contenitore vuoto e privo di efficacia. Manca una formazione politica che possa riavvicinare a degli ideali la fascia giovanile. Ad oggi assistiamo sempre più a candidature dettate dal clima di malcontento che vige in Italia. Non esiste una figura che possa fungere da veicolo di avvicinamento come potevano essere i grandi statisti dell’epoca come Alcide De Gasperi. Tocca al mondo istituzionale fare un passo indietro e riavvicinare questa fascia altrimenti l’astensionismo ed il populismo dilagheranno ancor di più.