sabato, 12 Luglio, 2025
Esteri

La Nigeria respinge i venezuelani deportati dagli Usa: “Non è nostra responsabilità” dichiara Yusuf Tuggar

Il ministro degli Esteri nigeriano, Yusuf Tuggar, ha dichiarato che la Nigeria non è in grado di accogliere cittadini venezuelani deportati dagli Stati Uniti, smentendo le voci secondo cui il Paese africano sarebbe stato coinvolto in operazioni di rimpatrio indirette. “La Nigeria è pronta a ricevere i propri cittadini, ma non può farsi carico di migranti di altre nazionalità,” ha affermato Tuggar in un’intervista rilasciata alla BBC, sottolineando che la responsabilità del rimpatrio spetta esclusivamente al Venezuela. La dichiarazione arriva in un momento di crescente tensione diplomatica, dopo che gli Stati Uniti hanno avviato una massiccia campagna di deportazioni che coinvolge oltre 1,4 milioni di persone, tra cui centinaia di venezuelani privi di documenti. Alcuni rapporti avevano ipotizzato che, per motivi logistici, Washington stesse valutando l’uso di Paesi terzi come scali temporanei, tra cui la Nigeria. Tuggar ha chiarito che la Nigeria non ha firmato alcun accordo bilaterale per accogliere migranti venezuelani e ha ribadito l’impegno del governo nel garantire il ritorno dignitoso dei propri cittadini, ma non di altri. “Non possiamo accettare persone che non hanno alcun legame con il nostro Paese,” ha aggiunto, respingendo le pressioni internazionali. Intanto, il Venezuela ha espresso preoccupazione per il trattamento riservato ai deportati, molti dei quali sarebbero perseguitati politici o membri di minoranze vulnerabili. Alcuni sono stati rimpatriati dopo essere stati detenuti nella base di Guantánamo, sollevando interrogativi sulle condizioni di detenzione e sul rispetto dei diritti umani. La posizione di Tuggar rafforza la linea del presidente Bola Tinubu, che ha più volte sottolineato la necessità di proteggere la sovranità nigeriana e di evitare interferenze esterne. E mentre gli Stati Uniti continuano la loro campagna di rimpatri, la Nigeria si smarca da un ruolo che non le compete.

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