“La situazione internazionale è veramente preoccupante. Si parla soprattutto del Medioriente, però non è solamente lì. Vorrei rinnovare l’appello per la pace e cercare a tutti i costi di evitare l’uso delle armi e promuovere il dialogo”. Con queste parole, pronunciate in un’intervista esclusiva mondiale concessa al Tg1, Papa Leone XIV ha lanciato ieri un nuovo accorato messaggio alla comunità internazionale. Un appello che arriva in un momento drammaticamente segnato da conflitti, escalation militari e un numero crescente di vittime civili: “Ci sono tanti innocenti che stanno morendo. Bisogna promuovere la pace sempre, non solo quando fa comodo”.
La riflessione sulla pace è maturata al termine di una giornata densa di significati simbolici e storici. Ieri mattina il Pontefice si è recato in visita a Santa Maria di Galeria, sede del Centro Radio della Radio Vaticana, situato in territorio extraterritoriale e storicamente collegato alla vocazione missionaria della Santa Sede. “È stata una bella opportunità per uscire un po’ dalla città”, ha spiegato. “Oggi è festa in Vaticano, per la solennità del Corpus Domini, e abbiamo approfittato per venire qui. Io non conoscevo questo centro. Le antenne di Radio Vaticana sono qui dai tempi di Papa Pio XII, ma ora stiamo lavorando a un progetto che, se andrà in porto, sarà un vero contributo per l’ambiente e per il bene comune”.
Verso il primo Stato ‘green’ al mondo
Durante la visita, il Papa ha confermato l’ambizioso obiettivo del Vaticano: diventare il primo Stato al mondo a zero impatto ambientale. “Bisogna finire l’accordo con lo Stato italiano”, ha spiegato, “ma questo progetto agrivoltaico è una bellissima opportunità. La Chiesa deve dare l’esempio. Papa Francesco ci ha insegnato con chiarezza che prendersi cura del creato è una responsabilità spirituale prima ancora che ecologica”. Il progetto prevede l’installazione di impianti fotovoltaici integrati con attività agricole, per garantire l’autonomia energetica del Vaticano e del centro radio. Una scelta che si intreccia con l’enciclica ‘Laudato si’’ e con il motu proprio Fratello Sole, che delinea un nuovo rapporto tra fede, tecnologia e rispetto per la Terra.
Il momento più intimo della visita si è svolto nella storica sala trasmettitori, progettata dall’architetto Pier Luigi Nervi. Qui il Pontefice si è seduto davanti ai pannelli di controllo delle onde corte, rivivendo un frammento importante della sua storia personale: “In America Latina, anche in montagna, dove non c’erano altre possibilità, la notte ascoltavo Radio Vaticana con una piccola radiolina. Anche durante i viaggi in Africa, da generale degli agostiniani, quella voce arrivava sempre”.
Un ricordo che evidenzia quanto la comunicazione, anche nelle sue forme più semplici, possa farsi missione. “Portare una parola buona, una notizia vera, è già un gesto di pace”, ha sottolineato il Vescovo di Roma.
Pace, dialogo, corresponsabilità
Tornando all’intervista rilasciata al Tg1, il Santo Padre ha insistito su un punto: il disarmo non può essere solo retorica, ma deve diventare una scelta politica concreta e condivisa. “Evitiamo l’uso delle armi. Cerchiamo il dialogo. Ci mettiamo insieme per trovare soluzioni,” ha detto, rifiutando la logica della violenza e dell’escalation. “Promuovere la pace sempre” è il cuore della visione pastorale di Papa Leone XIV. Una visione che abbraccia il mondo nella sua interezza, nella sua fragilità ma anche nella sua possibilità di riscatto. “Non possiamo più aspettare. Troppi innocenti stanno morendo. Ogni vita è sacra. Ogni persona è un fratello, una sorella,” ha spiegato.