Una folla commossa ha affollato ieri mattina la cittadina pugliese di Ostuni per l’ultimo e solenne saluto a Carlo Legrottaglie, il Brigadiere capo dei Carabinieri ucciso a Francavilla Fontana nel suo ultimo giorno di servizio, a pochi giorni dalla pensione. Una vera e propria tragedia che ha scosso l’intero Paese e che ha trovato espressione nella partecipazione corale delle istituzioni e dei cittadini ai funerali solenni celebrati nella parrocchia Santa Maria Madre della Chiesa. Presenti il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il Ministro della Difesa Guido Crosetto, il titolare del Viminale Matteo Piantedosi, il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il Vicepresidente della Commissione europea Raffaele Fitto e i vertici delle forze armate. La bara, portata a spalla da otto carabinieri e avvolta nel tricolore, è stata accolta da un lungo applauso all’arrivo e alla fine della funzione officiata da Monsignor Gian Franco Saba, ordinario militare. Appena arrivato il Capo dello Stato ha abbracciato i familiari di Legrottaglie, tra cui la moglie e le due figlie gemelle di 15 anni.
“In un mondo lacerato da discordie e contese, ci sono ancora uomini come Carlo che spendono la propria vita per gli altri”, ha detto Saba nell’omelia. Fuori dalla chiesa, un maxischermo ha permesso a centinaia di persone di partecipare al rito.
“Dovere fino alla fine”
Guido Crosetto ha ricordato il Brigadiere con un post accorato sui social: “Carlo è uscito in pattuglia come ogni giorno, non ha contato i giorni che mancavano alla pensione. Ha scelto il dovere fino alla fine”. Michele Emiliano ha parlato dell’arma dei carabinieri come di una famiglia, evocando il passato alla procura di Brindisi: “Conoscevo quella stazione, quei ragazzi. Non so quanti anni avesse Carlo allora, ma ci sono cresciuto con loro”. E poi l’abbraccio alla madre: “Ogni madre di carabiniere fa l’appello ogni sera. Questa volta purtroppo non è tornato”. Ha poi promesso: “La famiglia di Carlo sarà anche la nostra famiglia. Il suo sacrificio non sarà dimenticato”.
Nel pomeriggio il Presidente del Cnel Renato Brunetta e il Senatore Francesco Boccia hanno espresso vicinanza alla famiglia e all’Arma: “Carlo è stato un esempio e un modello per tutti”, ha dichiarato Boccia, che ha rappresentato il Partito democratico insieme all’Onorevole Stefanazzi.
Anche la Senatrice Teresa Bellanova (Italia viva) ha preso parte ai funerali di Legrottaglie. In una dichiarazione, ha sottolineato la partecipazione commossa come segno del riconoscimento verso un uomo che ha dedicato l’intera vita allo Stato: ha espresso vicinanza alla famiglia e ha ricordato il ruolo fondamentale dell’Arma come presidio di sicurezza e coesione sociale. Pur nella commozione, ha ribadito il forte senso di ingiustizia per una morte tanto drammatica.
Trovata l’arma del delitto
Carlo Legrottaglie aveva 59 anni, era sposato e padre di due figlie. Sarebbe andato in pensione a luglio. Ma giovedì scorso, durante un controllo nei pressi di Francavilla, ha notato un’auto sospetta. Non ha esitato. Lì ha trovato la morte, colpito durante una sparatoria. Le indagini sono in corso. Camillo Giannattasio, 57 anni, è stato arrestato con l’accusa di detenzione illegale di armi e munizioni. Si è avvalso della facoltà di non rispondere. Nell’ambito della stessa operazione, è stato trovato un arsenale: armi clandestine, munizioni, accessori per travestimenti, cellulari e targhe di veicoli.
La pistola che avrebbe ucciso il Brigadiere è stata sequestrata: una Beretta calibro 9×21 con matricola abrasa. L’altro malvivente, Michele Mastropietro, è rimasto ucciso nello scontro a fuoco. La Procura ha chiesto la custodia cautelare per Giannattasio e la trasmissione degli atti a Brindisi.