venerdì, 13 Giugno, 2025
Lavoro

Il lavoro tiene il passo: più occupati e salari in crescita

Più alti anche gli stipendi spinti dai rinnovi contrattuali e dalla fine delle agevolazioni contributive

Nel primo trimestre del 2025 il mercato del lavoro italiano mostra segnali di miglioramento. Le ore lavorate, che rappresentano l’impegno complessivo degli occupati, sono cresciute dell’1 per cento rispetto agli ultimi tre mesi del 2024. Aumentano anche gli occupati, che salgono di 141 mila unità. Si tratta soprattutto di lavoratori a tempo indeterminato, mentre calano quelli con contratti a termine. Il tasso di occupazione, cioè la percentuale di persone tra i 15 e i 64 anni che lavorano, arriva al 62,7 per cento. Stabile il tasso di disoccupazione al 6,1 per cento, mentre diminuiscono gli inattivi, cioè chi non lavora e non cerca lavoro.

Un anno di crescita per il lavoro stabile

Nel confronto con lo stesso trimestre dell’anno precedente, gli occupati sono 432 mila in più. A spingere questa crescita sono soprattutto i contratti stabili, saliti del 4 per cento. I contratti a termine scendono del 6,7 per cento mentre gli indipendenti, cioè chi lavora in proprio, registrano una lieve flessione. Cala sensibilmente anche il numero dei disoccupati, 217 mila in meno in un anno. Diminuisce anche il numero di chi è inattivo, in particolare tra gli over 50. Il tasso di inattività scende al 33,1 per cento.

Sud e over 50 guidano la ripresa

La crescita del tasso di occupazione riguarda tutte le aree geografiche, ma è più forte al Sud. Nelle regioni meridionali si segnala anche il calo più marcato del tasso di disoccupazione. Gli over 50 registrano i progressi maggiori, sia sul fronte occupazionale sia in termini di riduzione dell’inattività. Tra i giovani la situazione è meno brillante, con un lieve calo nella fascia tra i 15 e i 24 anni. Le donne mostrano segnali di miglioramento, con un aumento del tasso di occupazione di un punto e un calo della disoccupazione di 1,2 punti percentuali.

Posizioni lavorative in crescita anche nelle imprese

Anche le imprese mostrano un aumento della domanda di lavoro. Le posizioni lavorative dipendenti sono cresciute dello 0,6 per cento nel trimestre. L’incremento riguarda sia il lavoro a tempo pieno che quello part-time. Su base annua la crescita è dell’1,9 per cento. La quota di contratti part-time rimane sostanzialmente stabile, attorno al 29 per cento del totale.

Ore lavorate in aumento, ma meno intense per addetto

Le ore complessive lavorate crescono, ma se si guarda alla media per dipendente si registra un leggero calo rispetto allo stesso periodo del 2024. Questo significa che, pur aumentando le posizioni di lavoro, ogni lavoratore ha lavorato un po’ meno in media. La cassa integrazione, che è uno strumento di sostegno al reddito in caso di crisi aziendali, cala lievemente e si attesta a 7,8 ore ogni mille lavorate.

Lavori flessibili: luci e ombre

Aumentano i contratti intermittenti, cioè quelli a chiamata, sia nel trimestre che nell’anno, con una crescita del 5,8 per cento su base annua. Le posizioni in somministrazione, ovvero i contratti tramite agenzie, tornano a salire dopo un anno in calo. Tuttavia, nel confronto annuale rimangono ancora in flessione. L’intensità lavorativa di questi contratti, cioè quanto effettivamente si lavora rispetto a un tempo pieno, resta bassa, soprattutto nei settori come la ristorazione.

Retribuzioni e contributi in crescita

Il costo del lavoro, che comprende salari e contributi pagati dalle imprese, aumenta dell’1,5 per cento rispetto al trimestre precedente. Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, la crescita arriva al 4,6 per cento. Le retribuzioni crescono del 4,1 per cento, mentre i contributi sociali, cioè i versamenti obbligatori per pensioni e assistenza, aumentano del 6,3 per cento. Questa crescita è legata ai rinnovi contrattuali e alla fine di alcune agevolazioni fiscali.

Contratti collettivi e media retributiva

La retribuzione media mensile lorda per il totale dell’economia è pari a 2.166 euro. Nei settori privati e industriali si registra un incremento più marcato rispetto a quelli pubblici. In particolare, il comparto dell’istruzione segna un calo dovuto alla fine degli arretrati versati nel 2024. Al contrario, aumentano le retribuzioni nelle amministrazioni centrali grazie ai nuovi contratti collettivi firmati.

Meno posti vacanti, ma ancora difficili da coprire

Il tasso di posti vacanti, cioè la quota di posizioni aperte per cui le imprese stanno cercando personale, scende all’1,9 per cento. La flessione è leggera rispetto al trimestre precedente, ma indica una lieve riduzione della pressione sulle imprese per trovare lavoratori. I settori con il maggior numero di posti vacanti restano quelli dei servizi e delle costruzioni.

Cambia il modo di cercare lavoro

Chi è in cerca di un impiego continua a fare affidamento sulle reti informali, come parenti e amici. Tuttavia crescono anche l’uso dei canali formali, come l’invio di curriculum, le risposte agli annunci e i colloqui. Si riduce il numero di persone che non cercano lavoro perché scoraggiate, mentre aumentano coloro che restano inattivi per motivi familiari o di studio.

Più stabilità nell’occupazione

Secondo i dati di flusso, che misurano le transizioni tra diverse condizioni lavorative, aumentano le permanenze nell’occupazione. Ciò significa che chi ha un lavoro tende a mantenerlo più a lungo. Diminuiscono anche le uscite e le nuove entrate nel mercato del lavoro, segno di una maggiore stabilità complessiva. Cresce però il numero di persone che, da disoccupate, passano all’inattività.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Scoperta in Mongolia una nuova specie di tirannosauroide: il “Principe Drago”

Ettore Di Bartolomeo

Irlanda del Nord: terzo giorno di rivolte razziste a Ballymena

Maurizio Piccinino

Mattarella: “Proteggere l’infanzia è un dovere della Repubblica”

Chiara Catone

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.