Dopo anni di negoziati, il Regno Unito e l’Unione Europea hanno finalmente raggiunto un accordo politico sulla gestione di Gibilterra, risolvendo uno degli ultimi nodi irrisolti della Brexit. L’intesa, annunciata a Bruxelles, garantisce la libera circolazione tra l’enclave britannica e la Spagna, eliminando le barriere fisiche e i controlli doganali. Dal 2021, il territorio d’oltremare del Regno Unito si trovava in una situazione di limbo: pur essendo formalmente fuori dall’UE, faceva parte dello spazio Schengen, permettendo ai cittadini europei di entrare liberamente nel territorio, mentre i britannici dovevano esibire il passaporto. Con il nuovo accordo, questa discrepanza viene risolta, e i controlli su persone e merci saranno gestiti congiuntamente da autorità spagnole e britanniche, seguendo un modello simile a quello dei treni Eurostar tra Parigi e Londra. L’intesa prevede anche misure speciali per la tassazione di alcuni beni, tra cui il tabacco, attualmente soggetto a una tassazione molto bassa. Inoltre, sono stati stabiliti accordi sui visti e sulla cooperazione tra le forze di polizia, per garantire sicurezza e stabilità nella regione. Il premier di Gibilterra, Fabian Picardo, ha definito l’accordo una “vittoria per la certezza giuridica”, sottolineando che la stabilità economica e sociale dell’enclave britannica sarà tutelata. Anche il ministro degli Esteri del Regno Unito, David Lammy, ha accolto con favore l’intesa. Secondo gli ultimi dati, a maggio 2025, più di 15mila lavoratori, di cui 10mila spagnoli, attraversavano quotidianamente il confine per lavorare. L’accordo rappresenta una pietra miliare nei rapporti tra Bruxelles e Londra, segnando un nuovo capitolo nella cooperazione post-Brexit. Con la rimozione delle barriere fisiche e il mantenimento della libera circolazione, Gibilterra si avvia verso una nuova fase di stabilità e integrazione economica.
