Trasformare le isole minori in modelli innovativi, con costi ridotti. Farlo attraverso progetti che portino all’approvvigionamento di energia pulita, una gestione virtuosa dei rifiuti e dell’acqua, la mobilità a emissioni zero. E’ cio’ di cui si è discusso nel corso di un incontro organizzato a Palermo da Legambiente e CNR, dedicato proprio alle sfide climatiche e ambientali che le isole si trovano ad affrontare. Al dibattito hanno preso parte i rappresentanti di alcune aziende del settore energetico. Legambiente e CNR hanno presentato per l’occasione il primo rapporto dell’Osservatorio sulle isole minori. Una relazione che fotografa l’incidenza delle politiche ambientali nelle isole piu’ piccole della Penisola. Territori – come emerge nella relazione – dalle grandi potenzialita’, anche se il contributo delle fonti rinnovabili rispetto ai fabbisogni non supera in media il 6%, mentre nel resto d’Italia questo dato è ormai attestato al 32%. Non va meglio sul fronte della raccolta differenziata, il cui valore medio è di circa il 28%, e per la depurazione delle acque reflue: in tre quarti delle isole minori non esiste alcun sistema di trattamento e laddove e’ presente si rileva in genere un sistema di gestione non ottimale.
“Le isole minori italiane si possono trasformare da modelli inefficienti dipendenti dai flussi di energia e materia dalla terraferma a un modello innovativo nell’adozione di sistemi sostenibili per l’approvvigionamento di energia pulita e acqua, per la gestione dei rifiuti e per una mobilita’ a emissioni zero – dice Francesco Petracchini del CNR-IIA -. Nelle isole proprio per il loro peculiare isolamento e’ possibile sviluppare progetti di ricerca innovativi e misurare i benefici della transizione verso modelli piu’ sostenibili. Tale trasformazione e’ anche di tipo non tecnologico; in quanto deve fondarsi sul coinvolgimento delle comunita’ locali e sull’integrazione degli impianti rinnovabili nel paesaggio isolano”. “Alle isole minori siciliane chiediamo di fare da apripista in Italia in questo scenario di innovazione e rinnovamento in chiave ambientale e un primo tassello di questa rivoluzione puo’ arrivare da Pantelleria – aggiunge Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia -. E’ tempo di spegnere le inquinanti centrali elettriche alimentate a diesel e arrivare a una produzione 100% rinnovabile, con una gestione sostenibile della risorsa idrica e dei rifiuti”.
“Il GSE sta dando avvio all’incentivazione prevista dal DM Isole Minori che offre possibilita’ importanti per le rinnovabili elettriche e per le rinnovabili termiche. Il GSE sara’ il soggetto che qualifichera’ gli impianti ed eroghera’ anche gli incentivi”, ha detto Matteo Gianni’, della Direzione e studi monitoraggio di sistema GSE. Tra gli obiettivi sui quali lavorare nei prossimi anni c’e’ proprio quello di far crescere la produzione di energia da fonti rinnovabili. “Terna e’ impegnata da alcuni anni nelle isole non interconnesse, abbiamo sottoscritto due protocolli di intesa, una con Giannutri e una con Pantelleria. Nell’isola di Giannutri – dice Luca Piemonti, di Terna Energy Solution – abbiamo riqualificato una discarica realizzando una pensilina fotovoltaica sotto la quale vengono depositati i rifiuti, integrando anche un sistema di storage. Cio’ ha consentito all’isola, che prima era 100 per cento dipendente da energia da fonti fossili, di raggiungere subito il 30% di produzione di energia da fonti rinnovabili”. “Per le isole, come ENGIE Eps, abbiamo sviluppato il progetto di Giannutri in collaborazione con Terna e stiamo ragionando su ulteriori progetti per l’Isola del Giglio e di Pantelleria. L’obiettivo che riteniamo credibile e’ quello di proporre uno sviluppo in fasi”, afferma Enrico Casalini, di ENGIE Eps. (Italpress)