La NATO si avvicina a un accordo storico sull’aumento della spesa militare. Il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Pete Hegseth, ha dichiarato che gli alleati sono “molto vicini al consenso” per destinare il 5% del PIL alla difesa. Sebbene alcuni Paesi mostrino ancora riluttanza, Hegseth ha assicurato che saranno convinti a raggiungere questo obiettivo. Il segretario generale della NATO, Mark Rutte, ha confermato che la discussione sulle tempistiche è ancora aperta, sottolineando però l’ampio sostegno tra gli Stati membri. L’incremento della spesa militare nasce dalla necessità di rafforzare la deterrenza e la sicurezza dell’alleanza, soprattutto in un contesto geopolitico sempre più instabile. Secondo Hegseth, molti Paesi hanno già superato ampiamente il 2% del PIL destinato alla difesa e sono pronti a fare di più. Tuttavia, alcuni Stati membri devono ancora raggiungere il minimo richiesto e la NATO sta lavorando per garantire un contributo equo da parte di tutti. Il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, ha annunciato che la Germania avrà bisogno di 50-60 mila soldati in più per soddisfare i nuovi obiettivi di capacità. L’accordo finale potrebbe essere formalizzato al vertice dell’Aia, dove si discuteranno strategie di investimento per la difesa, inclusi nuovi sistemi missilistici e infrastrutture militari. La NATO punta a un riequilibrio della spesa tra Canada, Europa e Stati Uniti, assicurando una maggiore autonomia strategica per gli alleati europei. Mentre il dibattito prosegue, la NATO si prepara a una nuova fase di rafforzamento militare, con l’obiettivo di garantire la sicurezza di oltre un miliardo di persone nei Paesi membri.
