Il Tribunale di San Isidro, situato in Argentina, ha deciso di annullare il processo relativo alla morte di Diego Armando Maradona, avvenuta il 25 novembre 2020. Questa decisione è stata presa a seguito di un’indagine approfondita che ha rivelato il coinvolgimento della giudice Julieta Makintach nella produzione di un documentario non autorizzato riguardante la vicenda, compromettendo così l’imparzialità e la correttezza del dibattimento giudiziario. Il procedimento giudiziario vedeva come imputati sette professionisti sanitari, accusati di negligenza e cattiva gestione delle cure prestate al celebre campione argentino durante i suoi ultimi giorni di vita. Le udienze, iniziate nel mese di marzo, avevano raccolto le testimonianze di oltre quaranta persone, inclusi i contributi delle figlie di Maradona, Dalma e Gianinna, le quali avevano denunciato gravi carenze e mancanze nelle cure mediche somministrate al padre nei giorni che hanno preceduto la sua morte. Secondo quanto dichiarato dal pubblico ministero Patricio Ferrari, l’annullamento del processo si è reso necessario per garantire che si svolga un procedimento equo, imparziale e rispettoso dei principi della giustizia. Questa decisione ha suscitato forti reazioni tra i familiari di Maradona, con la sua ex moglie Veronica Ojeda che ha espresso profondo dolore e angoscia, sottolineando con forza l’urgenza di riprendere al più presto il procedimento per assicurare che venga fatta giustizia. Ora il caso dovrà essere nuovamente riesaminato da un nuovo tribunale, che nominerà una nuova terna di giudici incaricati di seguire il procedimento. Nel frattempo, la comunità calcistica internazionale e i tifosi di Maradona attendono con grande ansia e speranza sviluppi positivi, confidando che il processo possa finalmente proseguire senza ulteriori ostacoli o ritardi.