Il ministro della Giustizia francese, Gerald Darmanin, ha definito terrorismo gli attacchi con armi da fuoco e incendi dolosi contro sei prigioni, colpendo ufficiali che sorvegliano pericolosi boss della criminalità. Nel carcere di Tolone, un AK-47 ha danneggiato l’ingresso. Darmanin ha dichiarato che, sebbene non vi siano certezze sul legame con i tentativi di combattere il traffico di droga in crescita, le autorità stanno rendendo la vita più difficile ai detenuti legati alle gang. L’importazione di cocaina dal Sud America ha alimentato violenza e profitti per le gang, espandendosi dalle grandi città ai centri più piccoli. Il ministro ha annunciato nuove prigioni di massima sicurezza per impedire ai boss di gestire i loro imperi dal carcere. Attacchi sono stati registrati a Villepinte, Nanterre, Aix-Luynes e Valence, con veicoli incendiati. La Procura Nazionale Antiterrorismo (PNAT) ha assunto la guida delle indagini, collaborando con l’intelligence interna francese DGSI, considerando la natura dei crimini e il loro carattere coordinato. Le lettere ‘DDPF’ (a quanto pare un acronimo per ‘diritti dei prigionieri francesi’), forse legate a un gruppo militante, sono apparse sui luoghi degli attacchi. Il ministro dell’Interno Bruno Retailleau ha ordinato maggiore protezione per personale e prigioni, mentre il governo pianifica carceri più sicure e una nuova legge contro il traffico di droga. L’aumento dei crimini delle gang ha rafforzato il supporto al partito di estrema destra Rassemblement National. Darmanin ha proposto misure per isolare i 100 principali boss e nuove leggi per combattere il crimine organizzato con maggiori poteri investigativi. A febbraio, le autorità hanno catturato Mohamed Amra, noto come ‘La Mosca’, fuggito causando la morte di due guardie.