Pasqua 2025 segna un ritorno in grande stile del turismo domestico, con numeri che parlano chiaro: saranno 11,3 milioni gli italiani in viaggio, di cui ben 2,7 milioni approfitteranno della favorevole congiuntura dei ‘ponti’ del 25 aprile e del Primo Maggio per trasformare il weekend pasquale in una vacanza lunga. Il giro d’affari complessivo si attesterà sui 4,9 miliardi di euro, facendo ben sperare gli operatori del settore per una stagione estiva da record. Secondo l’indagine realizzata da Tecnè per conto di Federalberghi, il grosso delle partenze avverrà già dal Venerdì Santo, con 5 milioni di viaggiatori pronti a mettersi in moto. L’88% degli italiani resterà in patria, mentre il 12% coglierà l’occasione per partire verso mete internazionali, in particolare le grandi capitali europee.
Il tipo di alloggio più gettonato sarà, ancora una volta, la casa di amici o parenti (42,4%), scelta che unisce risparmio e relazioni familiari. Tuttavia, cresce anche la voglia di coccole e comodità: il 15,6% sceglierà alberghi e villaggi turistici, seguiti da bed & breakfast (14,4%) e seconde case di proprietà (7,7%).
La spesa? Più bassa per necessità
La durata media del soggiorno sarà di 4,7 giorni, in netto aumento rispetto all’anno scorso. A fare la differenza è il calendario: con Pasqua alta e i successivi giorni festivi ben distribuiti, la tentazione di allungare il relax è forte. Non a caso, 2,7 milioni di italiani trascorreranno almeno sei giorni lontano da casa. La spesa media pro capite sarà di 438 euro, tutto compreso. Una cifra non bassa, ma che risente del caro vita: il 41,6% dei viaggiatori ha infatti ammesso di aver tagliato sul budget a causa dell’inflazione. Il 32,2% del budget andrà ai pasti, il 23,5% agli spostamenti, il 17,5% agli alloggi e il 12,6% allo shopping.
“La fotografia del movimento turistico pasquale è molto positiva e rappresenta un banco di prova importante in vista dell’estate”, ha commentato Bernabò Bocca, Presidente di Federalberghi. “Le prenotazioni anticipate mostrano un ritorno alla normalità, dopo anni di incertezza legati alla pandemia. È un segnale incoraggiante, soprattutto dopo la flessione registrata nel trimestre invernale dedicato agli sport sulla neve”.
Mare, montagna e borghi d’arte
Tra chi resterà in Italia, le destinazioni più amate saranno le località balneari (34,9%), seguite da montagna (23,9%), città d’arte (18,5%), laghi (5,5%) e località termali (1,3%). Chi invece ha deciso di andare all’estero ha privilegiato in massa le capitali europee (76,6%), mentre una piccola parte ha optato per mete extraeuropee (13,2%), crociere (5,7%) o spiagge internazionali (4,5%). Quanto ai motivi della scelta della destinazione, il 38,3% indica le bellezze naturali come primo criterio, seguito dalla possibilità di raggiungere famiglia e amici (37,3%), la facilità di spostamento (35,4%) e la motivazione religiosa (20,1%).
Le giornate pasquali saranno soprattutto all’insegna del riposo. Il 76,6% degli intervistati ha intenzione di dedicarsi a passeggiate all’aria aperta, il 48,6% a puro relax, mentre il 39,7% cercherà esperienze enogastronomiche. Le attività sportive coinvolgeranno solo una minoranza (8,3%).
Chi resta a casa
Per quanto riguarda i mezzi di trasporto, la maggior parte degli italiani (75%) si muoverà in auto privata. L’aereo sarà scelto dal 17,4%, mentre solo il 3% opterà per il treno. Non tutti, però, potranno concedersi una vacanza: il 46,6% degli italiani che non partiranno ha indicato motivazioni economiche. Il 35,3% resterà per impegni familiari, mentre il 12% non potrà spostarsi per ragioni lavorative.
Insomma, fatti i conti, nonostante i vincoli legati al costo della vita, la Pasqua 2025 segna un cambio di passo. La voglia di partire è tornata, le prenotazioni sono state fatte con anticipo (69,3% fino a un mese prima) e la fiducia nel turismo interno cresce. “Questi risultati ci fanno ben sperare per la stagione estiva alle porte”, ha concluso Bocca, “ma non possiamo ignorare le criticità: l’aumento dei prezzi è un ostacolo concreto alla ripresa piena del comparto. Serve attenzione, programmazione e sostegno per non sprecare il potenziale di un settore che può davvero trainare la crescita economica del Paese”.