mercoledì, 26 Marzo, 2025
Europa

Tajani sui dazi: “Niente guerre commerciali, non ci si può permettere scelte suicide”

Dal commercio alla difesa, dalle elezioni europee alla tutela dei diritti dei cittadini milanesi: il Ministro degli Esteri delinea la rotta dell’Italia “protagonista, ma responsabile”

Un’agenda fitta, con lo sguardo rivolto all’Italia, all’Europa e al mondo. Antonio Tajani, Vicepremier e Ministro degli Esteri, ha preso ieri la parola a margine di un incontro con i giovani di Forza Italia a Milano, tracciando una visione politica fondata su prudenza strategica, rigore atlantico, difesa dei valori popolari e centralità nazionale. Dai dazi Usa-Europa alla guerra in Ucraina, passando per la partita delle elezioni europee, la questione borsa italiana, la leva militare, i diritti dei cittadini milanesi e le polemiche giudiziarie sul caso Huawei, Tajani ha risposto con chiarezza e fermezza, offrendo una bussola dell’attuale linea politica di Forza Italia.
Sul fronte caldo dei rapporti commerciali con gli Stati Uniti, Tajani ha lanciato un appello alla prudenza: “Le prove muscolari sono sciocchezze. Dobbiamo difendere i nostri imprenditori e i nostri prodotti, ma anche evitare reazioni controproducenti. Apprezzo la scelta del Commissario europeo al Commercio MarosSefcovic di rinviare di due settimane una decisione sulla possibile reazione ai dazi Usa. È giusto prendersi il tempo necessario per stilare una lista di prodotti mirata e non autolesionista”.

Diplomazia

Il Ministro ha voluto essere ancora più esplicito, citando un caso emblematico: “Ho chiesto che il whisky venga escluso dalla lista dei prodotti colpiti da dazi europei. Un dazio su di esso potrebbe provocare ritorsioni sui nostri vini, che esportiamo in grandi quantità. Importiamo poco whisky, sarebbe una scelta assurda. Ho studiato i dati, fare una guerra commerciale così sarebbe suicida”. Sul piano geopolitico, Tajani ha aperto alla possibilità di un coinvolgimento della Cina in una futura missione di peacekeeping in Ucraina, giudicando positivamente l’apertura di Pechino: “È un’ipotesi da tenere in seria considerazione. Avevo già detto alle Nazioni Unite che era necessario creare un’area cuscinetto con i caschi blu, e che la Cina dovesse avere un ruolo attivo. Se si muove in questa direzione, è un passo nella giusta direzione per la pace”.

Elezioni europee

Netta la distinzione che Tajani ha voluto tracciare tra il Partito popolare europeo e il gruppo dei Patrioti europei, di cui fa parte la Lega. “Siamo lontani, votiamo in modo diverso al Parlamento europeo, non hanno nulla a che vedere con noi. Il Ppe è la vera forza trainante dell’Unione europea: ha 15 commissari europei e rappresenta la migliore tutela per i cittadini italiani”. Tajani ha ricordato il ruolo di Forza Italia come voce del Ppe in Italia, confermando la sua candidatura alla vicepresidenza del partito in vista del Congresso di Valencia: “Lì eleggeremo il nuovo presidente, sarà certamente Manfred Weber. Ogni altra scelta politica sarebbe un rischio per i cittadini italiani”.

Milano

Molto spazio è stato dedicato anche alla città di Milano. “Abbiamo a cuore Milano, non solo per trovare un candidato sindaco, ma per difendere i diritti dei cittadini, come quelli che hanno acquistato casa e non ne hanno ancora preso possesso. È una questione di diritti acquisiti, non solo di nomi”. Tajani ha poi espresso forte preoccupazione per il futuro della Borsa di Milano, sottolineando il rischio che le aziende italiane vengano quotate all’estero: “La Borsa deve restare italiana e milanese. Chiedo al Ministro Giorgetti di intervenire perché resti in mani solide italiane. La centralità di Milano come capitale economica e finanziaria deve essere tutelata”.

Difesa e Nato

Riguardo a una possibile reintroduzione dell’esercito di leva, Tajani ha escluso ogni ipotesi imminente: “Non è all’ordine del giorno. Ma abbiamo impegni chiari con la Nato per raggiungere il 2% del PIL in spesa militare. Solo così saremo credibili e protagonisti”. Tajani ha sottolineato come l’Italia sia già tra i principali contributori: “Dopo gli Stati Uniti, siamo il Paese con il maggior numero di soldati impegnati. Dobbiamo rafforzare il pilastro europeo della Nato, perché non può essere solo americana. La nostra sicurezza dipende anche da questo”.
Infine, un passaggio sul caso che ha coinvolto l’Eurodeputato forzista Fulvio Martusciello, la cui assistente è indagata dalla magistratura belga per presunte attività di lobbying legate a Huawei. Tajani ha chiarito: “È stata una sua scelta ritirarsi dalla corsa in Campania. La responsabilità penale è sempre personale. Sono garantista con tutti: anche con i parlamentari della sinistra coinvolti in indagini simili”. Il Ministro ha voluto lanciare un monito: “Tante inchieste della magistratura belga non hanno portato a nulla. Anche una Vicepresidente socialista è stata incarcerata e separata dalla famiglia, e non è nemmeno stata rinviata a giudizio. Serve molta prudenza. Vale per i nostri, ma anche per i parlamentari del Pd coinvolti: si è colpevoli solo quando condannati in terzo grado”.

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