sabato, 15 Marzo, 2025
Europa

Lagarde attacca Trump: “Dazi pericolosi per crescita e inflazione”. L’Ue è pronta a reagire

La Presidente della Bce avverte: “Una guerra commerciale danneggerà tutti, soprattutto gli Stati Uniti”. Bruxelles prepara le contromisure

I dazi preannunciati a petto tronfio da parte del Presidente americano Donald Trump a ‘sfavore’ del vecchio continente solleticano, e non poco, reazioni furiose da parte delle più alte personalità europee. Ieri, per esempio, è stata la volta della Presidente della Bcc Christine Lagarde e del Portavoce della Commissione europea Olof Gill. Ma anche dal Giappone si sono levate critiche durissime nei confronti del Tycoon.

Entrando nello specifico, Lagarde nel corso di un’intervista rilasciata alla Bbc ha espresso forte preoccupazione per le tensioni commerciali facendo presente che l’introduzione di dazi commerciali danneggerà l’economia globale, con ripercussioni sulla crescita e sull’inflazione. Insomma, ha espresso forte angoscia per le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Ue: “Se entrassimo in una vera guerra commerciale, in cui gli scambi venissero notevolmente ridotti, ci sarebbero gravi conseguenze per la crescita e per i prezzi in tutto il mondo, ma in particolare negli Stati Uniti”.

L’ex Direttore del Fondo Monetario Internazionale ha successivamente criticato apertamente la strategia di Trump, definendola pericolosa per l’economia mondiale e per la stabilità dei mercati. La minaccia più recente del numero uno a stelle e strisce riguarda un’imposizione tariffaria del 200% su vini, champagne e altre bevande alcoliche europee, come risposta alle contromisure dell’Ue sui dazi americani su acciaio e alluminio. Cosa è successo sùbito dopo? Ebbene, l’annuncio ha causato forti perdite nel settore degli spirits, con un crollo in borsa di aziende come Pernod Ricard, Remy Cointreau, Lvmh e Campari. A Bruxelles, insomma, la tensione è palpabile, con la Commissione Ue che definisce “preoccupanti” le dichiarazioni di Trump.

La guerra commerciale

Lagarde ha ribadito poi che una guerra commerciale sarebbe deleteria per tutti i Paesi coinvolti: “Tutti soffriranno. Alcuni Paesi subiranno conseguenze maggiori, alcuni vedranno l’inflazione salire più di altri, ma tutti ci perderanno”. Da ricordare che l’Europa ha risposto ai dazi statunitensi imponendo tariffe su prodotti americani per un valore di 26 miliardi di euro, inclusi dazi del 50% sul whisky statunitense. Secondo Lagarde, Bruxelles non aveva altra scelta, ma la speranza è che si possano ancora trovare soluzioni diplomatiche prima dell’entrata in vigore delle misure.

La leader della Bce ha anche contestato la narrativa di Trump secondo cui l’Unione europea sarebbe stata creata per danneggiare gli Stati Uniti: “L’Unione è nata in gran parte su iniziativa degli Usa, che chiedevano maggiore stabilità in questo lato del mondo dopo le due guerre mondiali. Dire che sia stata creata per fregare gli Stati Uniti non è solo inappropriato, ma è un abuso della storia”.

Germania, inflazione inaspettatamente in calo

Mentre la guerra commerciale si intensifica, un segnale inatteso arriva dall’economia tedesca. L’inflazione armonizzata della Germania per febbraio è stata rivista al ribasso al 2,6%, rispetto al 2,8% di gennaio. Un dato, inferiore alle attese, che potrebbe influenzare le prossime decisioni della BCE. L’inflazione dell’Eurozona, attesa per il 19 marzo, potrebbe quindi anch’essa subire una revisione al ribasso dal 2,4% inizialmente stimato, alimentando le speranze di un rientro dell’impennata dei prezzi più rapido del previsto.

Pausa sui tassi in arrivo?

Dopo sei tagli consecutivi ai tassi d’interesse dallo scorso giugno, la Bce sembra ora valutare una pausa nelle sue decisioni monetarie. Ad aprile potrebbe esserci una sospensione dei tagli, in attesa di verificare l’evoluzione dell’inflazione e delle tensioni commerciali. Il membro del Consiglio direttivo della Be, Francois Villeroy de Galhau, ha dichiarato che “l’inflazione tornerà al target del 2% nel corso del 2025”. Le aspettative dei mercati prevedono un ulteriore taglio dei tassi di 25 punti base entro fine anno, ma il secondo taglio previsto rimane incerto.

Intanto anche la Commissione europea ha espresso forte preoccupazione per l’escalation dei dazi. Così il Portavoce Olof Gill: “Ci rammarichiamo del tono di queste dichiarazioni. I dazi non aiutano nessuno: né i consumatori, né le aziende”. E dunque Bruxelles si prepara ad adottare misure di ritorsione se gli Stati Uniti procederanno con l’aumento delle tariffe. Il Commissario europeo per il Commercio, Maros Sefcovic, ha annunciato un incontro con le controparti statunitensi per tentare di mediare una soluzione.

Da segnalare infinche che anche Il Giappone, attraverso il Ministro degli Esteri Takeshi Iwaya, si è unito alle critiche, definendo “deplorevoli” le nuove tariffe americane. Iwaya ha chiesto a Washington di esentare il Giappone dai dazi sull’acciaio e di evitare nuove restrizioni sul settore automobilistico.

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