Il primo trimestre del 2025 conferma le previsioni per il turismo invernale in Italia. Secondo l’indagine realizzata da Tecnè per Federalberghi, 8,2 milioni di italiani hanno scelto (o sceglieranno) la montagna come meta delle loro vacanze. Di questi, 5,9 milioni hanno optato per una settimana bianca, mentre 2,3 milioni si sono concessi solo un fine settimana sulla neve. Complessivamente, il turismo invernale ha generato un giro d’affari di 5,8 miliardi di euro. L’Italia si conferma la destinazione preferita per le vacanze sulla neve: il 73,7% dei viaggiatori ha scelto le località del Nord, il 22,3% ha optato per il Centro-Sud e solo il 3,9% ha deciso di trascorrere la settimana bianca all’estero. Tra le mete più ambite figurano Piemonte, Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta, Lombardia e Veneto.
Il budget medio per una settimana bianca si attesta sui 675 euro a persona, comprendendo spese per trasporto, alloggio, pasti, skipass, corsi di sci e attività di svago. La distribuzione del budget evidenzia l’importanza economica del settore turistico invernale: 28,9% destinato a pasti e ristorazione, 28% al pernottamento, 19,6% ai trasporti, 9% allo shopping, 14,5% ad altre spese (escursioni, intrattenimento, servizi). Per chi sceglie solo il fine settimana sulla neve, la spesa media è di 273 euro. Chi invece aggiunge anche un weekend alla settimana bianca spende in media 371 euro.
L’alloggio
La maggior parte dei turisti invernali ha preferito soggiornare in albergo (36,2%), con un aumento significativo rispetto agli anni precedenti. Il 22,8% ha scelto un B&B, mentre il 15,6% ha optato per una casa di parenti o amici. La crescente preferenza per le strutture ricettive alberghiere è vista come un segnale di fiducia nella qualità dei servizi offerti. Il 53,2% dei viaggiatori ha prenotato direttamente tramite il sito web della struttura o contattando l’hotel via telefono o email. Questo dato conferma la tendenza degli italiani a privilegiare il rapporto diretto con le strutture ricettive per ottenere soluzioni personalizzate e tariffe migliori.
Le principali motivazioni che guidano la scelta della località sciistica sono: 73,2% bellezze naturali del luogo, 23% qualità dei servizi e delle attrazioni disponibili, 20,8% tradizione familiare legata a una località, 20,5% possibilità di svolgere attività sportive o di relax.
Chi non è partito?
Non tutti hanno potuto concedersi una vacanza sulla neve. Tra chi ha rinunciato, il 54,4% lo ha fatto per motivi economici, mentre il 18% ha citato l’aumento del costo della vita come ostacolo principale. La montagna si conferma una meta amata dalle famiglie: il 37% dei viaggiatori è accompagnato da uno o più figli minorenni. Questo dato sottolinea l’importanza del turismo invernale come esperienza di svago e aggregazione familiare.
Il Presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, ha commentato positivamente i risultati dell’indagine, nonostante le sfide legate alla scarsità di neve e all’aumento del costo della vita. “Avevamo davanti ostacoli significativi, come la mancanza di abbondanti nevicate e il rincaro delle bollette per le famiglie. Inoltre, i lunghi ponti previsti dopo Pasqua hanno portato molti italiani a rimandare le vacanze. Ma la stagione invernale ha retto bene e il settore ha saputo rispondere con una politica di contenimento dei prezzi”.